Umberto Chiariello: “Roma-Napoli è stata la storia di due scudetti, potrebbe
essere la storia del terzo?”.

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio Umberto Chiariello, è

intervenuto con il suo editoriale: “Siamo a due giorni dal derby del Sole
con due squadre che ambiscono ad entrare tra le grandi. Roma-Napoli è stata la
storia di due Scudetti, potrebbe essere la storia del terzo? La storia insegna
sempre, nell’86-87 il Napoli non era partito bene in campionato, per nulla, è
vero che Maradona, reduce dal Mondiale pazzesco, in Messico, era tornato in
forma strepitosa con una serpentina a Brescia, ma alla seconda di campionato
contro una piccola Udinese si fecero imbrigliare. La terza giornata peggio
ancora, derby con l’Avellino ed una serie di squadre che poi hanno fatto
condurre una prima parte di campionato altalenante. Ad ottobre si faceva la campagna
di riparazione e per vincere lo scudetto c’era bisogno di fare almeno 45 punti,
il Napoli pareggiò con l’Atalanta e aveva un problema al centrocampo: Pecci
decide di andar via. Ci fu una genialata di Pierpaolo Marino che prese Raimondo
Marino, lo diede alla Lazio e con cui pochi spiccioli prese dalla Serie B
Ciccio Romano. All’esordio all’Olimpico, alla settima giornata, contro la forte
Roma il centrocampo del Napoli comincia a carburare, Giordano dà un assist al
bacio a Maradona. Quella vittoria fu fondamentale per arrivare allo scudetto.
Pochi anni dopo è successa la stessa cosa, fino all’8 ottobre in cui si viaggiò
verso Roma che andò in vantaggio ed il Napoli con 2 espulsi e finì in pareggio.
È la famosa partita del Flaminio, quando ci fu l’introduzione delle sanzioni
per cori di discriminazione territoriale nel codice di giustizia sportiva. Sono
gli anni in cui si è rotto il gemellaggio tra le tifoserie, ma sono anche gli
anni in cui il Napoli è arrivato all’obiettivo passando per Roma. Il Napoli
perde? Non succede niente. Il Napoli pareggia come l’anno scorso? Dispiace, ma
non succede niente. Il Napoli vince? Fa fuori la terza concorrente per lo
scudetto dando un segnale al campionato e a sé stessa di un’importanza
capitale, un richiamo alla grandezza di questa città e squadra”.

Giovanni Francini: “Derby del Sole? Vivere la partita da gemellati era uno
spettacolo, è un peccato”.

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un  Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Giovanni Francini, ex terzino
del Napoli: “Gesto dell’ombrello? C’era già qualcosa che scricchiolava,
quella è stata la goccia che ha fatto traboccare il vaso. I miei gol alla Roma
e al Real Madrid li ricordano tutti, quando mi fermano me lo fanno sempre
presente. Peccato non aver passato il turno con il Real Madrid, ci siamo
divertiti per il primo tempo. Il mio ruolo? Mi sono sempre adattato, dipendeva
dagli avversari, specialmente a Torino. In Nazionale avevo Cabrini e Maldini
avanti a me. Il mio ricordo di quel grande Napoli? Aveva un’anima Toro, ma
quando ottenevamo quei risultati è perché c’era grande stima tra tutti, non c’è
mai stato uno screzio, solo grande armonia. Tunnel di Diego in allenamento? Hai
voglia (ride, ndr). Ogni tanto entravamo duri, per modo di dire, se si fosse
fatto male Diego per noi sarebbe stato un gran problema. Erano allenamenti
anche per lui, dava sempre l’anima anche lì, quando perdeva le partitelle si
arrabbiava. Careca? È stato oscurato da Diego, così come Giordano. Uno dei più
forti che ho visto giocare in quegli anni lì. Roma-Napoli? Adesso il Napoli sta
veramente bene, quindi è una partita bella, anche se la Roma nelle ultime due
ha giocato male. Sono un po’ scorbutici, vanno a protestare spesso con
l’arbitro, speriamo sia una partita corretta. Era dai tempi di Sarri, quello
dei 91 punti, che non mi divertivo così. Spalletti? Con la squadra ci sa fare e
mi pare abbia un ottimo rapporto con i suoi. L’infortunio di Rrhamani non ci
voleva, ma ogni volta che Juan Jesus è stato chiamato in causa ha fatto bene. I
gol presi a Bologna ci stanno, è venuto a mancare anche Anguissa in un momento
importante per la squadra. Similitudini tra il mio Napoli e questo? A giudicare
dalla gioia di tutti insieme che si abbracciano e salutano i tifosi, direi che
c’è un gruppo molto coeso come ai miei tempi. Sono fiducioso sotto questo punto
di vista. Negli scorsi anni è mancato sempre qualcosa di decisivo, tranne
l’anno dei 91 punti in cui… lasciamo perdere. Non dipendeva dai giocatori. Il
mio migliore amico a Napoli? Ho legato con tutti, non ho mai avuto problemi,
sono una persona molto tranquilla. Corradini lo conoscevo già a Torino.
Scappati di casa? Rispondere a Cassano non ha senso, poverino. Derby del Sole?
Vivere la partita da gemellati era uno spettacolo, è un peccato”.

Francesco Turrini: “De Laurentiis ha avuto coraggio ed una vista molto lunga, la
Juventus non ha fatto altrettanto”.

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Francesco Turrini, ex capitano del Napoli: “Callejon mi somiglia? Sì, decisamente. Lui segnava
un po’ di più. Se mi aspettavo il Napoli di quest’anno? No. Ci sono state una
serie di partenze di giocatori di qualità e personalità. Adesso vedo tutte le
partite del Napoli e gioca ancora meglio dell’anno scorso. Ha aggiunto qualità,
ha un reparto offensivo nettamente migliore, Spalletti dove prende prende,
prende bene. Riesce a far girare gli attaccanti di modo che tutti diano il loro
apporto in maniera significativa. Il Napoli lotterà fino alla fine per vincere
il campionato, a meno di cose incredibili. È sicuramente un campionato anomalo,
penso che molti abbiano lavorato per partire forti in vista della sosta
Mondiali, credo ci sia un forte punto interrogativo su come le squadre si
presenteranno dopo i Mondiali, ma al momento il Napoli ha qualcosa in più anche
rispetto all’affiatamento di gruppo. Classifica attuale? Atalanta prevedibile,
ma non era semplicissimo. Udinese è una sorpresa. Juventus e Inter inaspettate,
andrebbe rifondato tutto quanto per quanto riguarda i bianconeri. De Laurentiis
batte Agnelli? Nel calcio, come nella vita, ognuno fa delle scelte ed il tempo
chiarisce se sono giuste o meno. De Laurentiis ha avuto coraggio per cambiare,
una vista molto lunga con alcuni giocatori. La Juventus non ha fatto
altrettanto. Adesso mi chiedo come mai questo ragazzo non sia mai stato
visionato da altre grandi squadre, mi sembra fuori dal mondo. È molto giovane,
ma credo che anche un paio d’anni fa avesse queste caratteristiche. Ha una
forza fisica, un’intensità, una resistenza incredibili. Mi viene in mente il
gol fatto con l’Ajax, ha tanta qualità. Tanto di cappello a De Laurentiis.
Spalletti sa di poter contare su 6 attaccanti che sa che cambiano il risultato
finale. Io avevo Raspadori che già dall’U18 aveva le stesse caratteristiche con
la stessa passione, giocava da centravanti, ma avendo anche Scamacca veniva
dirottato sull’esterno a piede invertito e le qualità sono quelle lì.
Roma-Napoli? È una gara difficile per il Napoli, ma secondo me molto di più per
la Roma con i due esterni del Napoli molto larghi avranno difficoltà nelle
chiusure. Quello di Mourinho è un sistema che paga un po’ da un punto di vista
difensivo. Non credo che Mourinho bloccherà dei giocatori del Napoli,
limiterebbe la qualità della sua squadra. Risultato? Spero vinca il Napoli, è
un gruppo che merita. Credo giocherà ancora Raspadori”.

Ciccio Colonnese: “Napoli con grande qualità, speriamo che la piazza non
influenzi negativamente”.

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Ciccio Colonnese, exRoma e Napoli: “Contatto Ronaldo-Juliano? Brucia ancora moltissimo. Nel
calcio gli equilibri ed il feeling sono fondamentali, quando si ruppe l’idillio
è successo di tutto e di più, questo ha creato poi problematiche che prima non
esistevano ed eravamo seconde in classifica, dopodiché ha perso certezze ed ha
avuto un tracollo. Boskov? Ci siamo dovuti conoscere bene, lui è un allenatore
particolare ed anch’io lo sono, a volte sanguigno. Successivamente sono stato
titolare anche con lui. Simoni, però, mi ha trasmesso grande rispetto,
responsabilità, con lui sono riuscito a fare la differenza. Doppio ex? Arrivai
a Roma troppo giovane. In queste piazze o hai la possibilità di giocare oppure
si pretende dal giovane ciò che molte volte non si ha da un esperto. Alla Roma
sono capitato un momento di grandi giocatori che hanno fatto la storia. Aldair
era un difensore centrale fortissimo, ad esempio. Succede che in alcune piazze
non ci si trova bene e Roma è una parentesi della mia carriera che voglio
eliminare. Napoli, Inter e Cremonese sono le piazze che ricordo con maggiore
affetto. Il mio ruolo? Mi troverei bene in una difesa a 3, troverei difficoltà
in una squadra di Spalletti, ad esempio. Mancini e Totti sono coloro con cui mi
sono preso di più. Per me il più forte in assoluto che ho incontrato è Roberto
Baggio. Totti era aiutato da un grande fisico strutturato, Baggio non lo aveva,
ma era imprendibile. Per me è il più forte calciatore italiano. Un ragazzo
d’oro, umile, un campione che faceva la differenza pure subentrando. Ronaldo il
fenomeno? Mai visto nessuno simile, lui il campione più forte della storia
degli ultimi 20 anni, dopo Maradona. Era un talento perché se avesse avuto
l’attenzione dell’attuale Cristiano Ronaldo, avrebbe potuto fare di più. Questo
Napoli? Molto forte, solido, ha un’alchimia giusta, giocatori che hanno tanta
fame e si vede, l’allenatore si fa rispettare e tutti lo ascoltano, è
preparato, hanno capito di poter diventare famosi ed entrare nella storia ed
hanno voglia di farlo. Vincere con squadre di alto livello non è un caso, hanno
grande qualità e tutto procede a gonfie vele. C’è solo bisogno che la piazza
non influenzi negativamente questa tendenza. Spalletti? Ha le sue idee, non le
cambia, va seguito e gli va data fiducia. Le sue squadre sanno giocare a
calcio, l’Inter fin quando ha avuto fiducia in lui è stata molto avanti. L’anno
scorso ha fatto molto bene a Napoli, nonostante qualche partita persa in malo modo.
Ho la sensazione che sia stata costruita una squadra fatta per lui, complimenti
a Giuntoli. 4-2-3-1 a Roma? Perché no. Quest’anno il Napoli ha optato spesso
per i cambi in corsa. L’equilibrio che dà Zielinski dietro la prima punta è
tanta roba. Credo giocherà anche con Ndombele. Carriera da allenatore? Non fa
per me. Ci ho provato, ma ho sbagliato i tempi. Dovevo farlo subito. È
difficile partire dal basso per fare esperienza, c’è troppo dilettantismo e
troppa poca consapevolezza della realtà”.

Umberto Honorio: “A Pesaro per vincere. Roma o Eboli? Noi guardiamo la nostra
squadra che è fatta per lo scudetto”.

 

A Radio Napoli Centrale, nel corso di Un Calcio alla Radio di Umberto Chiariello, è intervenuto Umberto Honorio,
laterale Napoli Futsal: “Sono emozionato di vedere i miei ex compagni
nella prossima partita contro Pesaro. Nazionale italiana? Stanno facendo un po’
di rivoluzione aprendo un ciclo nuovo. Sono arrivato in Italia senza mai aver
giocato col Brasile, quindi sono di formazione italiana, mi sento più italiano
che brasiliano. A Napoli siamo una squadra forte e com’è giusto che sia, quando
una squadra vuole vincere, c’è un po’ di sana concorrenza. Il mister è bravo a
farci ruotare, ci alleniamo e siamo molto attenti alla nutrizione. I miei cambi
di look? Da quando sono andato via dalla mia ex squadra ho deciso di cambiare
totalmente e di farmi crescere i capelli. Fortino? Ha fame di gol e vuole far
bene ad ogni partita, fa bene a tutta la squadra. Derby col San Giuseppe? Non
ho preso in mano la squadra, ma essendo tra quelli più vecchi ed avendo più
esperienza, sono riuscito a dare una mano. Gol di De Luca? Ce l’ha questi
tocchi di classe. Anche in allenamento li prova spesso. Gol miei? Non ne ho
fatti tanti l’anno scorso, ma non me li ricordo ad essere sincero. Negli ultimi
anni ho cambiato un po’ ruolo, prima ero un laterale più offensivo. Ogni
settimana lavoriamo per essere sempre al top. Olympus Roma o Feldi Eboli per la
lotta al titolo? Hanno una gran rosa entrambe, giocatori bravi e giovani. Sono
abituato a concentrarmi sulla mia squadra, se la mia squadra sta bene, stiamo a
posto. Noi siamo una delle squadre più forti insieme a loro, dobbiamo stare
attenti a loro, ma anche Pescara e Monastir. Anche Catania ha una squadra ben
messa e con un allenatore forte. È un campionato equilibrato. A Pesaro per
vincere? Ogni partita la giochiamo per vincere”.

 

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui