Troppi epiosodi poco chiari avvengono nel campionato di serie A. Capita che, quando una squadra -dopo un trend di risultati e prestazioni convincenti- si propone come affidabile candidata ad un prestigioso targuardo, nel momento decisivo per fare il salto definitivo di qualità e porre un mattone come ostacolo al cammino delle avversarie, inciampa incredibilmente ed inspiegabilmente.
A Napoli, in questa stagione, è capitato molte volte di fallire clamorosamente -ed al Diego Armando Maradona– una partita che poteva rappresentare- in caso di vittoria- una svolta verso un traguardo agognato dal popolo azzurro da più di 30 anni.
Può capitare che si possa sbagliare una partita, può capitare che, a volte, errori arbitrali condizionino l’esito di un incontro, può capitare qualche distrazione o cattiva prestazione dei giocatori che rappresentano il meglio dell’organico del Napoli. Ma NON PUO’ ASSOLUTAMENTE CAPITARE CHE UNA ECCEZIONE DIVENTI UNA REGOLA.
Andrea Di Caro, vicedirettore de La Gazzetta dello Sport, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Tutti Convocati” su Radio 24:
“Non ci aspettavamo che il Napoli perdesse oggi, ma qualche segnale c’era stato, perchè la squadra di Spalletti è arrivato alla quinta sconfitta stagionale. E’ un campionato con tante squadre imperfette, Milan e Inter incluse. Napoli e i napoletani stanno vivendo senza esagerare questa corsa Scudetto. Sarà un caso, ma prima di ogni partita decisiva, quando Spalletti ha caricato l’ambiente evocando Maradona o il diventare eroi della città, puntualmente poi la squadra ha perso. Se Conte avesse avuto una delle tre squadre che lottano per lo Scudetto avrebbe vinto con 12-13 punti di vantaggio sulla seconda. Dirò di più, se Conte avesse allenato Lazio o Roma avrebbe lottato per il titolo”.
Sia la premessa che le afferrmazioni di Di Caro richiedono una attenta analisi per comprendere questo … sconosciuto mondo del pallone.
