Settimana dedicata alle critiche rivolte a Garcia
Settimana dedicata esclusivamente alle critiche -a volte molto dure- verso Rudi Garcia. E siamo, appena all’inizio di un campionato nel quale il tecnico ha avuto la ”colpa” di essere stato scelto da De Laurentiis come sostituto di Spalletti. Si era ben coscienti che subentrare ad un allenatore che ha stravinto un campionato di Serie A, richiedeva – da parte della stampa locale, degli opinionisti e tifoseria- almeno la pazienza e la benevolenza di attendere un momento più opportuno e maggiormente indicativo per esternare critiche -anche feroci- verso il tecnico francese. Da ricordare che, oltre a Spalletti, sono andati via Giuntoli, il preparatore atletico del Napoli e Kim. Si Kim! Il difensore coreano che faceva reparto da solo.
La partenza di Kim
Allora -per favore – spiegatemi: se parte un difensore che in area era il padrone assoluto, un regista difensivo, un calciatore che chiudeva tutti gli spazi, che impostava – nel migliore dei modi- la prima costruzione della manovra azzurra partendo dal reparto arretrato, e contribuiva anche in fase realizzativa, secondo voi (giornalisti, opinionisti e tifosi) credete sia semplice ovviare a tale mancanza?
Diciamo, invece, che la Società, ben conscia che Kim sarebbe andato via dall”Ombra del Vesuvio‘ al termine dello scorso campionato, avrebbe avuto tutto il tempo necessario per scrutare, valutare e – magari – bloccare un centrale difensivo in grado di sostituire una pedina che ha contribuito – in modo determinante – alla conquista dello Scudetto.
Le dinamiche di uno spogliatoio
Credo che si conoscano le dinamiche dello spogliatoio di una squadra ed i collegamenti tra gli allenatori e coloro che occupano tale ‘ambiente’ dal quale partono e si ralizzano tuttigli obiettivi programmati ad inzio stagione.
Come avrebbe dovuto agire Garcia?
Allora, Garcia cosa avrebbe dovuto fare? Disertare lo spogliatoio? Mandare un messaggio ai calciatori dicendo loro di giocare come sempre hanno fatto in modo eccellente? Ma, ogni nuova stagione agonistica presenta novità, accorgimenti ed alcune novità tecnico-tattiche, magari innovative, che richiedono lo studio accurato di chi ha il compito di tentare di ripetere i risultati ottentuti dal precedente collega.
Solo un allenatore ha il polso di una squadra
Il polso di una squadra ce l’ha solo l’allenatore che è l’unico responsabile dei moduli, degli schemi che adotta, delle scelte e delle sostituzioni durante un match. Solo facendolo lavorare tranquillamente, fino al termine del suo mandato, si possono poi esprimere critriche o elogi definitivi.