Fonte foto: www.anteprima24.it

‘Legends-Ci vediamo a Napoli’: mercoledì 10 aprile è andata in scena la nona puntata della seconda edizione. Prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV. Tra gli ospiti ieri in studio anche Bruno Giordano. Di seguito le dichiarazioni dell’ex attaccante.

Le reti del Napoli a Monza

“I gol a Monza? Il massimo per un attaccante è quello fatto da Osimhen. Forse quello di Politano è più bello, ma quello di Victor è quello che preferisco. La squadra partenopea può rientrare nella corsa Champions? Purtroppo dipende anche dalle altre squadre, mentre credo abbia grandi possibilità di qualificarsi per la prossima Europa League”.

I problemi del Napoli…

“La verità è che i problemi del Napoli restano a livello difensivo. Non sempre si riescono a fare 4 gol. Gli azzurri a Monza hanno giocato 20-25 minuti a livelli pazzeschi, riuscendo a ribaltare la gara, ma sul 3-2 hanno anche rischiato di farsi pareggiare. Zielinski? La sua assenza nella lista Champions è uno dei grandi rammarichi della stagione. Chi dice che non si sarebbe potuto fare qualcosa in più con lui in quella doppia partita?“.

A Monza nell’intervallo…

“Confronto nello spogliatoio nell’intervallo di Monza-Napoli? E’ stato fondamentale, devono capitare situazioni del genere, anzi, il problema è quando non capitano. Le litigate tra giocatori durante la stagione testimoniano interesse. Quando va sempre tutto bene ci si deve preoccupare, perché vuol dire che ognuno pensa solo al suo orticello”.

Quel ricordo di Giordano

“Quando arrivò Carnevale, in allenamento c’era Bagni che andava a caccia di Andrea per un episodio capitato in un vecchio Udinese-Napoli. Almeno per i primi due mesi, dovevamo calmarlo, ma poi è andata come è andata”.

Conte

“Conte al Napoli? E’ uno degli allenatori più bravi d’Europa, ma penso che la scelta del direttore sportivo sarà fondamentale. L’arrivo di Manna potrebbe essere un indizio, perché Conte è abituato a lavorare con dirigenti che conosce. Lui è bravissimo nel valorizzare i giocatori a sua disposizione, basta vedere cosa ha fatto con Lukaku. Perché scelsi Napoli e non la Juventus? Diego me lo chiese e fu fondamentale”.

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