Verso Inter-Napoli, l’ex direttore generale e Ad nerazzurro Ernesto Paolillo, dirigente inoltre di altri club, è intervenuto a Radio Marte. Di seguito le sue dichiarazioni rilasciate a ‘Marte Sport Live’. “L’Inter è uscita da Madrid e dalla Champions un po’ stanca, anche psicologicamente, visto che ha giocato sino ai rigori. Ma sono convinto e mi auguro che ci sia grande voglia di riscattarsi e di rifarsi in vista della gara contro il Napoli. Penso anzi che avrà mille motivazioni per rialzarsi e dimostrare la sua forza”.
Il distacco in classifica tra Inter e Napoli
“I 49 punti di rimonta dell’Inter sul Napoli, ovvero i 31 di distacco di questo campionato e il -18 che i nerazzurri avevano dai partenopei alla fine dell’ultima stagione, sono figli dei meriti della squadra allenata da Inzaghi, che è cresciuta moltissimo in questi mesi come gruppo, come determinazione e come gioco che in fase d’attacco è molto piacevole, visto che partecipano in tanti alla manovra. È chiaro che l’ampiezza del distacco è amplificata molto dai demeriti del Napoli, che non si è ritrovato più come squadra”.
Quello che è successo al Napoli…
“Quello che è successo va al di là della responsabilità dei singoli, siano essi allenatore, dirigenti o giocatori. Per me si è dissolto il gruppo dello scorso anno, semplicemente non c’è più. È chiaro che gestire la stagione post scudetto non è mai facile. L’anno dopo la conquista del triplete l’Inter ebbe alcuni problemi per due fattori: per il cambio di allenatore e perché alcuni giocatori avevano minori motivazioni, erano mentalmente un po’ appagati. Immagino che sia accaduto questo, e anche con maggiore evidenza, nel Napoli”.
I cambi di allenatore della squadra partenopea
“Non c’è stata accettazione e dei metodi dei nuovi allenatori, anche perchè onestamente due cambi sono troppi. La percezione esterna, ma penso che dall’interno sia lo stesso, è che c’è stato una sorta di disarmo nel Napoli. E’ come se andato via Spalletti ci fosse stato un abbandono alla rincorsa di certi obiettivi. Questo non è certo accaduto in Aurelio De Laurentiis che vuole vincere sempre e tutto e ovviamente ha ragione”.