La storia di Vincenzo, un Fratello Azzurro come noi:

“Sarà veramente difficile per noi diffidati sopportare questa domenica tra case e firme in questure varie. Un giorno così lo avevo sempre sognato. Immaginato. Di notte. Sotto le coperte. Lo avevo immaginato alla fine di una partita. Persa. In trasferta. Lo avevo gridato. Al termine di ogni partita. Vinta. Ora siamo sul quel baratro. Del pensiero. Che ci fischia nella mente. Era meglio farlo, oppure evitare? Io sono uno di quelli che onorerà la sua diffida. Fino all’ultimo giorno. Eh si! Rifarei sempre lo stesso sbaglio! Onore ai diffidati di Napoli…

E’ vero. E’ festa per tutti. Ma solo io mi sento felice a metà. Perché, a festeggiare questa impresa, non sei qui con me. Quella sera sono tornato bambino. Tra lacrime di gioia e rancore. Ho ricordato tutte le partite viste insieme. Dalla prima di C, Napoli-Cittadella. Avevo appena 4 anni. Ma è stato il giorno più bello della mia vita. Fino ad oggi. Vincere contro quelli che proprio odiavi più di tutti. Ti ricordi quando eri fuori per lavoro? E che eri nella camera? A vedere la partita? Che appena finiva, mi arrivava la tua chiamata. Sto pensando solo a te. Spero tu stia festeggiando. Alla tua maniera. Mi manchi tanto…”

Vincenzo

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