Roberto Saviano, scrittore, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “La Gazzetta dello Sport”, ecco le sue parole:

 “Non poterci andare mi fa soffrire. Faccio fatica a chiamarlo stadio Maradona, temo di esser troppo vecchio e continuerò a chiamarlo San Paolo. Ma prima della fine del campionato voglio andarci. Sto pensando come essere invisibile perché il Napoli dovrà vincere, altrimenti se la prima volta che torno allo stadio fa male, poi si nota… ed è malamente. Con che maglia tornerò allo stadio? Quella di Kvara che ha detto no a Putin.

Mio padre me lo aveva segnalato prima che ci pensasse il Napoli. Lo aveva visto nell’Under 21. Mi piace perché non ha la faccia del calciatore, ma di un bambino timido che gioca in strada. E poi perché giocava in Russia, e alla scoppio della guerra è tornato in patria, anche a costo di perdere le chiamate dei ricchi club tedeschi. Il Napoli è stato bravo a inserirsi. Per me Kvara è uno che ha detto no a Putin, anche se non parla mai delle pressioni subite quand’era al Rubin Kazan”.

Conclude Saviano

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