Paolo
Cannavaro, ha rilasciato, in esclusiva, un’intervista al Corriere dello Sport riguardante
il suo debutto nel Napoli – avvenuto in un match giocato contro la Juventus- la squadra azzurra, la lotta allo Scudetto ed altro. Queste le sue parole:
Cannavaro:
“Osservo, mi aggiorno e memorizzo i dati dei calciatori”
Ricorda tutto, Fabio, di quel debutto?
“Nel dettaglio. La riunione tecnica, Bianchi che
mi dice: giochi te, Fabio. L’analisi della partita, il dubbio su
chi dovesse andare su Baggio e chi su Di Canio,
che poi sarebbe toccato a me. I pensieri. Le vibrazioni“.
È stata una gran bella vita, quella di Fabio Cannavaro. E ora ne sta
(ri)cominciando una nuova.
“Sono al computer a studiare. Guardo le partite, tutte. Osservo, mi
aggiorno, memorizzo dati dei calciatori. Non ho fretta di scegliere, aspetto:
ho avuto la possibilità di parlare con la Federazione polacca, ma
avrei avuto poco tempo per preparare uno spareggio per il Mondiale che,
purtroppo, non si giocherà perché intanto c’è di mezzo una guerra. Ho avuto il
piacere e l’onore di parlare con Everton, Watford e Corinthians.
Mi guardo intorno e vedremo: non voglio sbagliare la scelta, per portarmi
appresso il bagaglio d’esperienza di sei anni da allenatore”.
Tra l’altro, che si sappia in giro, lei è anche “in regime” di detassazione
grazie al decreto crescita…
“Vuol mettere… Costo meno di quello che si possa sospettare“.
Cannavaro su Pioli: “Ha lanciato un
messaggio”
Saremo seri, d’ora in poi: Pioli ha indirizzato il campionato?
“Ha
lanciato un messaggio, questo sì, ma per vincerlo c’è ancora un gran lavoro da
fare. Io continuo a pensare che, vista l’evoluzione della Juventus, sarebbe un errore madornale
considerare Allegri irrimediabilmente escluso dalla lotta;
e il Napoli, che ha perso l’altro giorno, rimane
in corsa. È una sfida a quattro“.
Cosa l’ha colpita del Milan?
“La
naturalezza con cui si cuce addosso un abito adatto alle caratteristiche
altrui. Ti gioca nella maniera più idonea per soffocarti e quando ti attacca,
lo fa con l’eleganza e l’atletismo di Theo
Hernandez e
di Leão. Al Napoli ha rubato la possibilità del palleggio“.
L’Inter ha una classifica falsata, per ora.
“E
un’ampiezza alla quale attingere. Però le partite vanno vinte, Inzaghi lo sa bene e non è tipo da cullarsi
sulle prospettive o sui pronostici. Ragioniamo alla luce di quello che esiste:
per ora, Milan davanti e le altre più o meno staccate“.
Cannavaro: “Ci sono tante variabili”
Pare che per Cannavaro le gerarchie
esistano ma sino a un certo punto.
“Il
giochino delle percentuali non mi diverte e le variabili sono tante. La
Juventus aspetta l’Inter in casa, per dirne una. Il Milan, chi l’avrebbe detto?, ha pareggiato
con la Salernitana e l’Udinese e poi è andato a vincere a Napoli, contro un’avversaria che sette
giorni prima era stata capace di prendersi tre punti a Roma, con la Lazio, in un finale da uomini forti. In
casi del genere, che sembrano quasi estremi, sarebbe eccessivo andare a cercare
una favorita, ammesso che si possa: lo scudetto è un affare per quattro“