Il Gp della Cina di Formula 1 ha visto le prime sei posizioni di gara esattamente come le posizioni di partenza dopo le prove. Poche emozioni davvero. Vince dunque Oscar Piastri, davanti al compagno di squadra Norris a dimostrazione del dominio annunciato della McLaren.
Gp della Cina, valgono gli ordini di scuderia
La gara è tutta una questione di ordini di scuderia, gestione delle gomme, strategia e la partenza. Le due Ferrari partono bene; Hamilton e Leclerc riescono a guadagnare la posizione su Verstappen. È l’unica emozione dei primi giri con il gruppo compatto con le vetture a due secondi l’una dall’altra. La paura di tutti i team infatti era legata all’usura delle gomme: pochi attacchi, quindi, e aria pulita per non alzare temperature. Hamilton è il primo (ed unico) a provare a cambiare le carte in tavola con una prima sosta anticipata e addirittura un secondo cambio gomme, unico a farlo tra quasi tutti i piloti in pista. Tutto inutile. L’unico sorpasso vero in pista è stato quello di Verstappen su Leclerc a 4 giri dalla fine per la quarta posizione, per il resto noia e noia.
Gp della Cina, tutti soddisfatti
Alla fine però tutti possono dirsi in qualche maniera soddisfatti. La McLaren si conferma prima forza del Circus anche se non c’è stato alcun abisso sugli avversari (Russell ha chiuso a ridosso di Norris, frenato da un problema al pedale del freno), con Norris lontano dall’essere ancora un Campione con la C maiuscola visti gli errori fatti anche in questo weekend. La Mercedes si conferma macchina di alto livello, vicina nelle prestazioni alla McLaren e Kimi Antonelli porta a casa un’altra gara senza sbavature; tutta esperienza. Come al solito Verstappen si è dimostrato un fenomeno portando la sua Red Bull in una posizione che non rispetta il vero valore, debole, della vettura.
Ferrari in ritardo
Ci si aspettava di più dalla Ferrari, soprattutto dopo la vittoria di Hamilton nella sprint di ieri. La Rossa è stata a lungo vicina a Mercedes e Red Bull ma ha sofferto l’uso della gomma hard e ha confermato, ancora una volta, di essere molto dipendente dalle condizioni esterne che ne determinano in maniera profonda le prestazioni. Ma alla fine dopo la delusione e la crisi della gara in Australia, dove davvero si è temuto il peggio, la macchina ha dato segni di ripresa e con un mondiale così lungo c’è tempo e modo per togliersi delle soddisfazioni. La Rossa infatti, con un piccolo danno aerodinamico per l’ala anteriore di Leclerc che lo ha leggermente penalizzato, ha chiuso a 20 secondi dalla McLaren dopo 56 giri, la differenza quindi è nell’rdine dei 3-4 decimi a giro. Un gap su cui si può lavorare.