Napoli, aspettando il vero Lukaku: di seguito un articolo tratto dall’edizione odierna della Gazzetta dello Sport. “L’attuale Romelu non è più il devastante terminale offensivo dei primi due anni all’Inter, ma un centravanti forte che ha bisogno del sostegno della squadra per esaltarsi in zona gol. In sostanza, Romelu non ha più il passo e il guizzo per girarsi, puntare la porta e travolgere gli avversari. Per questo, i fischi del Maradona nel momento della sostituzione contro la Lazio sono sembrati comunque ingenerosi nei confronti di un giocatore costretto a passare più tempo a fare la lotta spalle alla porta per cucire il gioco e mandare dentro esterni o mezzali”.
Oltre il ‘mal di gol’ di Lukaku
Di seguito un articolo tratto dall’edizione odierna del Corriere dello Sport. “Giù le mani da Lukaku. Il problema del Napoli non è solo Lukaku. Ridurre tutto alla scarsa vena realizzativa di Big Rom, significa non analizzare con lucidità le difficoltà di una squadra che ha perso il primo posto in classifica dopo due mesi. Fischiarlo ogni volta che non segna è un esercizio pericoloso, oltre che ingeneroso. Pericoloso perché rischia di condizionare il suo rendimento e quello dei compagni, ingeneroso perché non tiene conto di quello che sta emergendo in campo. La fotografia migliore l’ha fatta Conte: questo Napoli fa una fatica enorme a concretizzare”.
E verso Udinese-Napoli…
Di seguito un altro articolo tratto dall’edizione odierna del Corriere dello Sport. “Contro il Toro, se vogliamo, Neres aveva segnato ancora, però in fuorigioco; contro la Roma ha sfiorato il bis con un’azione micidiale e un giro splendido finito fuori di un clic; e nella tremenda notte di coppa all’Olimpico è stato l’unico a graffiare la Lazio: come a dire, quando gioca riesce a rendersi quasi sempre pericoloso o entrare in un’azione decisiva. Sabato contro l’Udinese potrebbe anche cominciare dal primo minuto nel tridente. A sinistra al posto di Kvara, lasciando inalterato l’equilibrio difensivo garantito da Politano, o a destra con Kvara, per provare ad aumentare il tasso offensivo”.