Il Napoli sconfitto due volte in tre giorni dalla Lazio: di seguito un articolo tratto dal sito www.sportmediaset.mediaset.it. Due sconfitte in tre giorni (meritate), con l’eliminazione dalla Coppa Italia e la perdita della vetta del campionato, fanno scattare una mini-crisi in casa Napoli. Dopo la 15a giornata, Conte da lepre si trasforma in cacciatore e ora è costretto a inseguire la bellissima Dea di Gasperini.
Il Napoli dalla Lazio…alla Lazio
Se giovedì c’era l’alibi di aver cambiato tutti gli 11 titolari, ieri sera al Maradona sono venute alla luce le lacune della squadra, ben nascoste in diverse partite. Innanzitutto la mancanza di qualità negli ultimi 30 metri, con la conseguente difficoltà di innescare Lukaku, mai andato alla conclusione e annullato da Gila. Se poi anche Lobotka e Kvaratskhelia sono in giornata no, ecco che viene a mancare fosforo e fantasia ed emergono i limiti della rosa, con i rincalzi che non sono assolutamente al livello dei titolari. Lacuna che Atalanta e Inter non hanno e che alla lunga può costare caro al Napoli.
Ieri sera, i cambi del Napoli…
I meriti della Lazio sono sotto gli occhi di tutti, ma la seconda sconfitta in campionato al Maradona brucia tanto. Conte, forse anche per non demoralizzare l’ambiente, ha parlato di inciampo e ha confermato che la strada intrapresa è quella giusta. Il primo cambio, però, è arrivato solo al 75′ (il solito Neres per Politano) poi, una volta in svantaggio, sono entrati Raspadori, Gilmour, Simeone e Folurunsho come mosse della disperazione che alla fine non hanno pagato. Ed è proprio il contributo della panchina che sembra essere il tallone d’Achille di questa squadra.
Due entità…
Finché i titolarissimi girano a mille non ci sono problemi e in un modo o nell’altro le partite si portano a casa, anche di corto muso. I problemi ci sono quando le riserve devono dare la svolta: a parte Gimour, che ha sostituito degnamente Lobotka quando si è fatto male, e qualche giocata e assist di Neres, Simeone ha segnato solo un gol in 13 gare (una da titolare), Raspadori è sempre più un caso (solo 248 minuti in campionato), mentre Ngonge, Juan Jesus, Spinazzola, Marin e Zerbin hanno praticamente solo scaldato la panchina.
“Se potremo migliorare la rosa cercheremo di farlo” le parole del ds Manna prima del match. Un’ipotesi che deve diventare realtà se il Napoli vuole continuare a sedersi al tavolo con le big del campionato.