Mena Di Mare, madre di Santo Romano, ha espresso un dolore profondo per la perdita del figlio, assassinato a San Sebastiano al Vesuvio. Le sue parole, pronunciate oggi su CRC, riflettono l’immenso vuoto lasciato da Santo e la determinazione a ottenere giustizia. “Non mi arrenderò mai,” ha affermato, sottolineando il bisogno di un cambiamento sociale per prevenire simili tragedie. Per Mena, è essenziale che lo Stato prenda misure concrete affinché i giovani colpevoli di crimini vengano adeguatamente puniti. Solo così si può sperare di dare un segnale chiaro e cambiare il futuro di una società che sembra sempre più disarmata di fronte alla violenza giovanile.
Mena Di Mare: Un ringraziamento speciale ad Alex Meret
Nel suo intervento, Mena Di Mare ha ringraziato calorosamente tutte le persone che hanno mostrato solidarietà alla sua famiglia, inclusi molti sconosciuti. In particolare, ha espresso gratitudine per il gesto di Alex Meret, portiere del Napoli, che ha ricordato Santo, grande appassionato di calcio e suo fan. La SSC Napoli e altri calciatori, tra cui il portiere dell’Udinese, hanno inviato messaggi di vicinanza, dimostrando grande sensibilità. “La cosa più bella – ha detto – è che ci sono stati gesti dal cuore, senza che noi chiedessimo nulla”. Questo affetto collettivo ha dato alla famiglia un conforto simbolico in un momento di dolore insostenibile.
Un amore viscerale per il calcio
Santo Romano aveva una passione viscerale per il calcio, che lo accompagnava fin dall’infanzia. Fin dai quattro anni, aveva espresso con convinzione il desiderio di diventare portiere. La madre ha ricordato con emozione la sua dedizione: il calcio veniva sempre prima di tutto, anche degli eventi più importanti. Per Santo, il pallone non era solo uno sport, ma una parte fondamentale della sua identità. Questo amore per il calcio rende ancora più significativo il supporto ricevuto da parte dei professionisti del settore, che hanno reso omaggio al giovane e ai suoi sogni.
Mena Di Mare: Un appello per cambiare la società
Nel suo discorso, Mena Di Mare ha lanciato un appello accorato per disarmare la città e riformare il sistema penale minorile. Secondo lei, è necessario punire adeguatamente i giovani che commettono crimini, per poi pensare alla riabilitazione. “Se il messaggio che passa è che il minore può agire senza pagare, la città non si disarma mai,” ha sottolineato. La madre di Santo ha evidenziato che la sicurezza della comunità dipende dalla capacità di responsabilizzare i giovani e inviare un segnale forte contro l’impunità.
Sul perdono e la posizione verso gli aggressori
Mena Di Mare ha anche risposto a chi le chiedeva del possibile perdono per la famiglia dell’assassino. Pur riconoscendo il diritto di chiedere scusa, ha affermato con fermezza che non può accettare né perdonare: “Perdona Dio, io non sono Dio”. Questo dolore, custodito profondamente, non lascia spazio per un gesto di riconciliazione, almeno in questo momento. La sua posizione è chiara e affidata ai suoi legali, che seguono gli sviluppi del caso.
Mena Di Mare: Una battaglia che continua
Mena Di Mare non si ferma. La sua è una lotta non solo per Santo, ma anche per tanti giovani che, come lui, meritano di vivere in un mondo più sicuro e giusto. Il suo appello alla responsabilità collettiva e alla riforma del sistema rappresenta un messaggio di speranza e di forza, affinché tragedie simili non si ripetano mai più.