L’Atalanta vista da Sacchi e Prandelli

Le parole di Arrigo Sacchi, ex allenatore del Milan e della Nazionale, sulla lotta scudetto che sta coinvolgendo anche l’Atalanta.

Arrigo Sacchi ha vinto nel 1988 lo scudetto con il Milan e i rossoneri non trionfavano dal 1979. Oggi guarda con interesse all’ipotesi che vi riesca l’Atalanta di Gasperini e ne parla su La Gazzetta dello Sport.


IL GIOCATORE CHE STA SORPRENDENDO – “Retegui. É capocannoniere del campionato. Arrivato all’ultimo momento, dopo l’infortunio di Scamacca, si è subito integrato. É sempre inserito bene nel gioco, segna in tutti i modi e i compagni lo servono. Ma il vero uomo decisivo dell’Atalanta è un altro: Gasperini. Lui è un autentico maestro. Insegna calcio, aiuta i giocatori a crescere, li stimola, li allena tantissimo e da ognuno di loro ottiene il massimo. É uno stratega, fa applicare un calcio internazionale alla sua squadra e con le sue mosse, penso all’uno-contro-uno in ogni zona del campo, ha dato coraggio”.

L’Atalanta vista da Sacchi e Prandelli


GLI OSTACOLI – “Il primo: la mancanza di esperienza. É abituata a stare nelle parti alte della classifica, ma non proprio al vertice. A volte, stare lassù può essere logorante. Il secondo è rappresentato dal doppio impegno: giocare campionato e Champions è complicato. Serve un gruppo solido e servono ottimi ricambi. Ma ho fiducia in Gasperini, tanta. E poi l’Atalanta che vince il titolo sarebbe una gioia per tutti, perché diverte e possiede il gusto del gioco”.

Prandelli anch’egli ex tecnico della Nazionale e soprattutto dell’Atalanta vede la squadra nerazzurra in lotta per lo scudetto, ha rilasciato un intervista al quotidiano rosa.

IL PUNTO DI FORZA – “Gasp, che è un vero maestro. Gian Piero è molto più che un bravo tecnico, ormai è un manager all’inglese e lavora a Bergamo da anni. La sua escalation all’Atalanta dimostra come sia un vantaggio avere un allenatore determinante anche nelle scelte tecniche. Gasperini migliora i giocatori, a ognuno di loro disegna un ruolo nel quale possano esaltare se stessi e il collettivo. É ora di finirla di parlare di Atalanta soltanto come gioco uomo a uomo: non è neanche vero. I nerazzurri sono aggressivi, ma hanno idee, giocano per costruire e attaccare la profondità”.
LA FAVORITA PER LO SCUDETTO – “Adesso è difficile stabilirlo, sono tutte attaccate in classifica. Inter, Napoli e Juve hanno qualcosa in più a livello di rosa, ma subito dietro di loro c’è l’Atalanta. Se la Dea mantiene questa convinzione e le altre perdono punti, mai dire mai… Per lo spettacolo e per il calcio italiano sarebbe straordinario arrivare a maggio con sei squadre in due punti come adesso. Oltre a Gasp, grandi complimenti a Palladino e Baroni per quello che stanno facendo con Fiorentina e Lazio. Sono entrambi al primo anno: partire così forte era tutt’altro che scontato”.

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