Paolo Sorrentino, regista premio Oscar e grande tifoso del Napoli, ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Ha parlato del Napoli di Conte, ma non solo. Di seguito le sue parole alla rosea.

Sorrentino, Maradona cosa direbbe di Kvaratskhelia? 

“Ne parlerebbe bene, gli assomiglia. Vagamente…”.

Sorrentino, come ha fatto un uomo rigido come Conte a conquistare in pochi mesi una città senza regole come Napoli? 

“La ragione è proprio questa. Mi sembra un uomo molto serio: non fa proclami, non va in scena. Nel calcio e nella politica, si va troppo in scena e si diventa poco credibili. Lui non ci va. Se dice una cosa è perché la pensa davvero, non perché deve provocare, alludere o far ridere. Questa serietà, in un mondo dove molti giocano a chi la spara più grossa, diventa determinante. Non è recitante, non finge. E questo suo modo di essere viene apprezzato e rispettato. È anti-cinematografico e per noi è una risorsa: non a caso siamo primi in classifica”.

L’Inter è la vera antagonista?

 “Io temo sempre e solo la Juve: è sempre la più pericolosa, anche quando è a metà classifica. Non si sa come, ma poi riesce a risalire”.

Il Napoli di Spalletti è stato “la Grande Bellezza”. Parthenope si può collegare a Conte? 

“Dietro l’atteggiamento serio e sbrigativo, Conte nasconde una dimensione sentimentale molto forte. Quindi in questo senso c’è una attinenza con il film. Però il Napoli legato alla “grande bellezza” lo riporterei a Sarri. Senza vincere lo scudetto, ci ha fatto vedere delle cose incredibili. Mertens centravanti è stato rivoluzionario. In quei tre anni mi sono divertito molto. Per carità, lo scudetto è stato bellissimo, ma da spettatore mi emozionano i gol, vorrei vederne sempre tanti”

Conclude il regista

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