Ha parlato anche del Napoli Carlo Tarallo, giornalista de ‘La Verità’, a Radio Capri. Di seguito le sue dichiarazioni rilasciate nella trasmissione ‘Bordocampo’. “Al Castellani abbiamo assistito alla rappresentazione del Contismo’ in purezza: si gioca male, su un campo ostico, ad un orario sconfortante. E si vince con un rigore, diciamo così, non proprio appariscente. E’ il massimo risultato, ma non direi col minimo sforzo. Proprio perché il Napoli si è dovuto impegnare tanto”.
Domenica scorsa al Castellani, molti giocatori del Napoli…
“E si è dovuto impegnare tanto perché, diciamocela tutta, molti dei suoi uomini più rappresentativi non erano, certamente, in giornata. Mi riferisco a Lukaku. Mi riferisco a Kvara. Non mi riferisco, invece, a Gilmour. Se poi volete, ne parliamo. Perché sarebbe veramente ingeneroso attribuire all’assenza di Lobotka e quindi alla non perfetta prestazione di Gilmour, le difficoltà che ha incontrato il Napoli”.
Non solo Napoli: al rientro dalle Nazionali…
“L’anno scorso sicuramente no. L’anno scorso abbiamo perso sei punti. Diciamo che l’anno scorso non abbiamo vinto proprio mai. Quindi figuriamoci una partita come questa. Due anni fa probabilmente l’avremmo vinta. Detto ciò, magari c’è stato anche un pizzico di fortuna. Perché no. Conte, poi, è un allenatore vincente. E non è detto che non sia assistito anche da un pizzico di buona sorte. L’anno scorso…beh. Vedere quest’anno il Napoli in vetta, dopo quello che è successo l’anno scorso, ti fa pensare di avere problemi alla vista”.
Caprile
“Caprile si è comportato bene. E c’è stata anche un’occasione per l’Empoli non proprio clamorosa, dove lui ha fatto un intervento importante. Io, però, metterei l’accento su tutto il reparto difensivo. La vera nota positiva, la nota lieta di quest’anno, è che l’innesto di Buongiorno, ha alzato il livello di tutta la difesa. Non a caso MVP della partita. A Empoli, ad esempio, avevamo uno Spinazzola che andava a sostituire Olivera, in una difesa a 4, e quello non è il suo ruolo. E il Napoli, però, ha sofferto pochissimo. Naturalmente tu se sei in grado, e siamo banali, di mantenere la porta inviolata anche quando giochi male. Anche quando la squadra avversaria prende il sopravvento e prende campo… Poi, sai, con i giocatori di qualità, comunque, che hai a disposizione in attacco, l’occasione te la procuri. Però, da sottolineare, secondo me, anche l’ottimo innesto di Simeone”.
Il ‘Cholito’
“Un altro ragazzo che, secondo me, è stato criticato un pò troppo, probabilmente. Ma la tifoseria napoletana, a volte, è troppo emotiva. Ma quando tu gli dai mezz’ora, e gli dai modo di correre e di mettere a frutto le doti atletiche… ha avuto un impatto sicuramente importante”.
Neres
“Poi la grande nota positiva, per me, è Neres. Chiaramente Neres va visto alla lunga. Va visto dall’inizio. Magari va visto contro difese che non gli lasciano fare quelle serpentine. Però ragazzi, questo ci ha fatto vedere qualcosa che, mi permetto di dire, è veramente difficile vedere sui campi di Serie A. C’è questo dibattito, veramente strano, tra giochisti e risultatisti. Dicono: “eh ma il Napoli gioca male.” Io le partite cerco di vederle un pò tutte: ho visto l’Inter, ho visto il Milan, ho visto la Juve e tutto questo grande spettacolo in serie A, non lo vedo”.
Gilmour, l’altro scozzese a Napoli
“Tu non puoi giudicare negativamente la prestazione di un calciatore che gioca per la prima volta una gara dal primo minuto, quando i tuoi compagni di reparto giocano male. E’ la regola fondamentale del calcio: il reparto si muove insieme. Se Gilmour si è trovato ad affrontare la sua prima gara da titolare, al posto di uno dei più grandi centrocampisti d’Europa al momento, che è Lobotka, con compagni di reparto che non giravano, è chiaro che diventa mille volte più complicato per lui rendere al meglio”.
I consigli di Carlo Tarallo a Gilmour
“Una cosa che gli suggerisco è di non fare dribbling a centrocampo perché si possono perdere palle sanguinose. Solo questo. Il ragazzo va rivisto. Poi ha un cognome importante: gli assoli di Gilmour avremo il tempo di gustarceli bene. Quando, però, la band suonerà al meglio”.
Fonte foto: sport.virgilio.it