Su Radio CRC, radio ufficiale del Napoli, Umberto Chiariello si è espresso con il suo punto. Di seguito le dichiarazioni rilasciate nella sua trasmissione ‘A Pranzo con Umberto Chiariello’. “Nello step on foot c’è disparità tra il comportamento degli arbitri italiani e gli arbitri esteri, in particolare in relazione alla situazione in Inghilterra. Nel campionato inglese sono stati assegnati 12 rigori mentre in Italia ne sono stati assegnati 32, nonostante le partite inglesi siano di più. C’è un utilizzo diverso del VAR e dell’interpretazione del regolamento internazionale negli altri paesi”.
Non solo Napoli
L’articolo 12 è uguale per tutti: la discriminante tra fallo normale, fallo con ammonizione e fallo con il rosso diretto è uguale per tutti. C’è una casistica evidente. I falli valgono su tutto il campo, compresa l’area di rigore. L’assegnazione di un calcio di rigore è conseguente ad una penalizzazione, il giocatore viene ammonito o viene espulso. La prima sanzione è il rosso, la seconda è il penalty che è la massima sanzione nel calcio e la terza è la squalifica conseguente all’espulsione. Questo processo è stato depenalizzato, è diventato più umano. C’è ancora un problema che risiede nel fatto che si è arrivati ad una sorta di diatriba tra “rigorini” o “rigoroni”. Il Var, chiariamo, è ineludibile. Non si può tornare indietro”.
Oltre il Napoli
Il Designatore arbitrale detta le linee guida del match e le assegnazioni. Non si possono, però, mischiare le carte. Non si può assegnare al Var un arbitro di grido e uno di formazione in campo. Bisogna creare delle coppie omogenee. Se gioca una squadra importante della prima parte della classifica contro una della seconda parte in casa della prima si tende a mandare un arbitro di formazione, poiché deve fare esperienza. In caso si giocasse in casa della squadra della seconda parte della classifica si manda un arbitro di esperienza di fama internazionale. Tutti vogliono essere tutelati in trasferta con un arbitro che non subisce la pressione ambientale”.
Il Napoli e le altre
“Poi ci sono dei casi clamorosi come quello di Anguissa in Napoli-Como. Il Var ha il potere di dire che il giallo non è giallo, ma è rosso. Conceicao? Decisione giusta, sono d’accordo con Marelli. Il portoghese ci stava provando e ha simulato. Parliamoci chiaro: da una mano sulla spalla sembra caduto a terra fulminato. È ridicolo. È il novello Cuadrado del campionato italiano. Piede e piede non è mai rigore. Per favore, smettiamola con queste sciocchezze. Il calcio è uno sport di contatto. C’è solo un rigore che andava assegnato e che non è stato dato e era quello sul contatto di Theo Hernandez su Colpani. Il Challenge arriverà, è ineluttabile. Lo stanno sperimentando nei tornei giovanili. Ci sarà, ma non risolverà i problemi. C’è qualcuno che ha imparato a bypassarli. Tutto è opinabile, parliamoci chiaro ma la volontarietà dei falli non esiste. Il regolamento va applicato e interpretato nella misura in cui devi applicare la norma. Finiamola con queste barzellette, il calcio è diventato un circo. Dobbiamo avere delle linee guida fondamentali e degli accorgimenti. Il Challenge non è il primo, ma non sarà l’unico provvedimento”.
[…] “Alessandro Buongiorno l’ho allenato al Carpi, ma anche al Trapani con Carnesecchi e Colpani, arrivai e facemmo un’impresa incredibile. Poi purtroppo in estate la società è fallita. […]