Fonte foto: www.ilpallonegonfiato.it

Luciano Spalletti, commissario tecnico della Nazionale italiana ed ex allenatore del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni ai media presenti a margine della consegna, presso il presidio ospedaliero Santobono, della Fiat Panda del terzo scudetto degli azzurri. Di seguito le sue parole alla stampa presente all’evento.

Spalletti: “Ringrazio i dirigenti della struttura per avermi permesso di donare questa macchina”

Così il ct: “La Fiat è stata dipinta dai bambini di Napoli con gli occhi pieni di gioia e felicità, me l’avevano prestata per portarla a casa e io gliela sto semplicemente riportando. Ringrazio i dirigenti della struttura per avermi permesso di donare questa macchina che per me è molte cose. L’idea mi è venuta vedendola sempre ferma in garage, non mi serviva niente così: ero sempre salutato dai bambini a Castel Volturno, ho ritenuto giusto fare qualcosa per restituirla alla loro felicità.”

Spalletti: “Ho trovato uno stadio che ha sostenuto la squadra”

Ancora il tecnico: “Se ho visto felicità nei tifosi nel match contro il Monza? Ho trovato uno stadio che ha sostenuto la squadra e che sente la forza di questo nuovo Napoli. Secondo me è un gruppo importante che può far rivivere certe emozioni. La città restituisce emozioni con attaccamento e disponibilità. Pensieri in città guidando l’auto? Mi hanno salutato centinaia di persone perchè l’hanno riconosciuta, tanti ragazzi in moto erano a decine attorno.”

Sui giovani

Continua Spalletti: “I giovani italiani possono avere un futuro importante, Pisilli e Maldini sono tra i pre-convocati e ci fa piacere che ci siano forze nuove che possano ambire a dare un contributo e una mano alle difficoltà che avremo per mettere a posto le cose dopo l’Europeo. Chiesa e Politano? Noi abbiamo deciso di ringiovanire la squadra ma loro due hanno una età accessibile e sono nei nostri pensieri. Però facciamo attenzione al modo di giocare, che è cambiato, e ci siamo affidati ad altri giocatori che sanno fare un po’ tutto in campo, si prendono responsabilità di altri ruoli e danno una mano in altre posizioni. In questo i centrocampisti sono quelli che riescono meglio a sviluppare la funzione e questo comportamento. Continueremo così, si va avanti con una punta, due punte, un sottopunta, la costruzione bassa a cinque giocatori e si dà continuità alle cose interessanti che abbiamo visto.”

Chi ama non dimentica

Ancora il ct: “Chi ama non dimentica? Sì, certo, corretto, ma diventa impossibile dimenticare ciò che uno passa in una stagione a Napoli, nel bene e nel male. Conte parla di ragionare con il noi e non con l’io, è il segreto per vincere? Importante che tutti riescano a dare disponibilità ai compagni di reparto, per diventare fortissimi non servono solo le qualità di 11 giocatori ma messe a disposizioni del collettivo, si diventa super-forti. Mercato aperto? Non ci sono i ritmi corretti per fare le preparazioni con i nuovi compagni. Tifoserie? Noi dobbiamo essere primi a sapere che ci sono rischi, dobbiamo dare insegnamenti corretti in campo. La forza del tifoso, del sentimento che si ha per questo sport: chi ama il calcio non gioca in trasferta, come si vede in Inghilterra si accetta di avere vicino il tifoso avversario che esulta. Ho vissuto tanti derby in Italia corretti come in altri stadi, bisogna imparare”

Conclude Spalletti

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