Marchetti: l’importanza degli investimenti nel mondo del calcio
L’editoriale di Luca Marchetti su Tuttomercatoweb offre un’analisi approfondita sul modo in cui i club calcistici investono per costruire le loro squadre. Marchetti sottolinea che il costo dei cartellini dei giocatori e il monte ingaggi sono due parametri fondamentali per comprendere la filosofia e la strategia di spesa di un club.
- Spesa per i cartellini: La quantità di denaro investita per l’acquisto dei giocatori è un indicatore significativo della forza e delle ambizioni di una squadra. Questo parametro non riflette solo il valore dei giocatori, ma anche la capacità di un club di attrarre talenti.
- Monte ingressi: Accanto alla spesa per i cartellini, il monte ingaggi rappresenta un’altra faccia della medaglia. Indica quanto un club è disposto a investire nel talento, sia in termini di stipendi che di bonus.
- Potenza di fuoco: Marchetti definisce la “potenza di fuoco” di una squadra come la somma dell’ammortamento annuale del cartellino e dell’ingaggio lordo. Questa formula consente di valutare la vera spesa di un club e la sua capacità di ottenere risultati in base agli investimenti effettuati.
- Strategia di Spesa: La spesa per costruire una squadra può rivelare molto sulle strategie e le intenzioni di un club. Un alto investimento potrebbe indicare una volontà di competere ai massimi livelli, mentre spese più contenute potrebbero riflettere una strategia più conservativa o di sviluppo a lungo termine.
L’editoriale pone quindi l’accento su quanto siano cruciali la gestione economica e gli investimenti nel calcio moderno, dove la competitività è sempre più legata a fattori finanziari.
Le squadre che hanno investito maggiormente
Non c’è da sorprendersi se le squadre che hanno investito di più sono:
- In primis il Chelsea che si distingue nettamente per le sue spese. Il club ha superato la soglia del miliardo di euro, con un totale di 1 miliardo e 263 milioni di euro, bonus inclusi. Questo investimento significativo è mirato a costruire una rosa competitiva e rafforzare il team guidato da Maresca.
- Secondo lo studio condotto dal CIES, il podio delle squadre che spendono di più è interamente occupato da club inglesi. A seguire il Chelsea, tra le prime posizioni vi sono le due squadre del Manchester (City e United). Questo dominio riflette la forza economica della Premier League.
- Le prime 5 e addirittura 7 squadre sulle prime 10 sono costituite da squadre di Premier League. Le uniche “intruse” in tali posizioni sono: Paris Saint Germain, Real Madrid e Juventus.
La presenza di Paris Saint Germain, Real Madrid e Juventus fra le prime dieci, è senz’altro una sorpresa, considerato il predominio delle squadre inglesi. Ciò indica che, nonostante gli investimenti significativi, i club delle altre leghe faticano a competere con le risorse finanziarie della Premier League.
Cosa evidenzia l’editoriale di Marchetti in merito a queste ingenti spese:
L’editoriale di Marchetti mette in evidenza non solo le enormi spese delle squadre, ma anche le implicazioni strategiche di questi investimenti. L’enorme somma spesa dal Chelsea e il predominio delle squadre inglesi suggeriscono una corsa ai talenti che potrebbe influenzare notevolmente il panorama calcistico nei prossimi anni. Le “intruse” devono affrontare una sfida crescente per rimanere competitive in un mercato sempre più dominato dalla Premier League.
Marchetti: “Le londinesi investono significativamente per cercare di rimanere competitive”
Nonostante un mercato in contrazione, l’Inghilterra rimane il paese che investe di più nel calcio. Non unicamente nei big team, ma in generale. Il Manchester City fa corrispondere ai suoi investimenti i risultati sul campo, ma non si può dire lo stesso del Chelsea e del Manchester United. Chelsea e Manchester United stanno inseguendo da troppo tempo non soltanto delle sfide, ma anche dei semplici piazzamenti. Arsenal e Tottenham completano la TOP 5 delle squadre che spendono di più. Questa dinamica suggerisce che anche le squadre londinesi investono significativamente per cercare di rimanere competitive. Se si volesse fare una classifica delle città che investono di più, Londra prenderebbe il vantaggio su Manchester. Sono le uniche due città rappresentate nei vertici di questa graduatoria. 2miliardi e 800milioni per Londra, 2 miliardi e 55 milioni per Manchester… A seguire: PSG (772), Liverpool (735), Real Madrid (720), Newcastle (683) e Juventus (626).
Marchetti: “E’ interessante notare la presenza della Juve al decimo posto”
E’ interessante notare la presenza della Juve al decimo posto. I bianconeri sono al decimo speso per i cartellini e non certamente per i ricavi, nel mondo, pur essendo l’italiana che riesce a fatturare di più. Quest’anno, la Juventus ha registrato un’accelerazione significativa nella spesa per i cartellini. Ciò potrebbe riflettere una strategia più aggressiva per rafforzare la squadra e competere a livello nazionale e internazionale. Contestualmente all’aumento della spesa per i trasferimenti, il club ha anche ridotto il monte ingaggi. Questa scelta può essere vista come un tentativo di ottimizzare la struttura dei costi e migliorare la sostenibilità finanziaria, segnalando una strategia più equilibrata.
Marchetti: “Le spese della Juventus”
La presenza della Juventus nella graduatoria delle spese per cartellini è un segnale positivo per il calcio italiano. Indica che, nonostante le difficoltà economiche degli ultimi anni, ci sia una volontà di investire e di migliorare le performance delle squadre italiane. La strategia della Juventus di investire in nuovi giocatori e al contempo abbassare i costi degli ingaggi suggerisce un intento chiaro di avviare un nuovo ciclo, creando basi solide per il futuro. Questo approccio potrebbe essere fondamentale per riportare la squadra ai vertici del calcio europeo.
L’editoriale di Marchetti si sofferma sulle dinamiche economiche del calcio moderno, mostrando come saggi investimenti e strategie di gestione siano essenziali per il successo. La Juventus, pur trovandosi al decimo posto per spesa di cartellini, sta intraprendendo un percorso di ripresa che potrebbe ridare slancio al calcio italiano nel suo complesso. Si tratta di uno sviluppo fondamentale, considerando le sfide che le squadre italiane devono affrontare per rimanere competitive in un panorama calcistico dominato da club con risorse finanziarie superiori. La Juve è nettamente prima, quasi con il doppio dei soldi spesi (per cartellini) rispetto alle altre grandi del nostro campionato. Le altre sono tutte sotto quota 400.
La classifica delle italiane che hanno investito di più
Il Napoli è secondo con 394 milioni di euro spesi, seguito da Milan (375) e Inter (329). A completare le prime posizioni in classifica, sotto quota 300: la Roma (261), l’Atalanta (258) e la Fiorentina (171). Qui abbiamo una lieve variazione: considerando che in bonus l’Atalanta supera la Roma (la Roma lega molto il prezzo dei giocatori che va a comprare alle prestazioni individuali o di squadra). La posizione del Napoli, secondo in classifica per spese di cartellini, è in parte prevedibile, soprattutto considerando il significativo sforzo economico profuso durante l’estate. Ciò rappresenta un cambio di ritmo rispetto al passato, dove il club era più cauto negli investimenti. L’Inter ha adottato una strategia diversa, facendo molti affari a parametro zero. Questo approccio ha ridotto le spese per i cartellini, consentendo al club di concentrarsi su investimenti più strategici senza gravare eccessivamente sul bilancio. Tuttavia, il monte ingaggi rimane un indicatore cruciale per valutare la potenza economica della squadra. Oltre alla spesa per i cartellini, il monte ingaggi è un parametro essenziale per valutare la “potenza di fuoco” di una squadra. Ciò consente di comprendere meglio come i club gestiscono i propri budget e le loro capacità di attrarre e mantenere talenti.
Altre curiosità
Il primo club che non appartiene al BIG5 è ovviamente un club arabo: l’Al Hilal, tredicesimo in classifica con 485 milioni spesi, più di tutte le italiane, esclusa la Juve. In totale nella top 100 sono rappresentati 19 paesi, fra cui tutte e 20 le squadre della Premier, ma anche le 4 della Championship.