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Foto: Area Napoli

Antonio Conte e i suoi saluti ai juventini

Conte era l’uomo più atteso ieri allo Stadium per l’importanza della partita, per testare le ambizioni dello scudetto del suo Napoli dopo un inizio complicato e i botti di fine mercato. Ai bianconeri però sta a cuore soprattutto, inevitabilmente, la storia di quest’uomo. Sì, perché Antonio Conte ha trascorso ben 16 anni con la loro uniforme, da giocatore prima e allenatore dopo. Le sue scelte professionali avrebbero potuto compromettere il legame con quel pubblico che è stato casa sua. Il ritorno di Conte, nonostante tutto, è stato invece un altro dolce momento. Alla lettura delle formazioni non sono mancati i fischi per lui e il suo Napoli, poi in panchina si è visto il solito Conte: mai tranquillo, sempre in piedi, pronto a sbracciarsi e dare indicazioni, caricare ogni minimo duello, arrivando a sgolarsi in caso di necessità. L’allenatore si è disperato per l’ultima occasione mancata da Neres. A seguito del triplice fischio la lotta calcistica è svanita e sono emersi i ricordi del passato. Conte si è concesso un giro di campo fra i tifosi della sua Juventus. Conte era già tornato 3 volte a Torino da avversario della sua Juventus, ma senza spettatori a causa COVID.

“Nessuno toglierà mai quello che io ho fatto alla Juve. Io i tifosi oggi li ho visti da avversari, ma mai da nemici”.

Conte in conferenza stampa: “Per me è stata una grande emozione. Era il minimo che potessi fare: ringraziare i tifosi con cui ho condiviso 16 anni, 13 da giocatore e 3 da allenatore. Al tempo stesso sono contento di essere al Napoli, ho salutato i tifosi della Juve, ma anche quelli del Napoli. La rivalità tra tifosi ci sarà sempre, l’importante è che nella rivalità non ci sia violenza ma educazione e rispetto. Vengo da diversi anni di esperienza in Inghilterra in cui c’è rivalità, ma anche rispetto. Faccio parte della storia della Juventus e nessuno me lo toglierà. Ora sono già nella storia del Napoli, questo mi dà soddisfazione. Nessuno toglierà mai quello che io ho fatto alla Juve. Io i tifosi oggi li ho visti da avversari, ma mai da nemici”.

Durante l’estate, in occasione della presentazione della squadra nel ritiro di Dimaro, stuzzicato dal pubblico al coro di “chi non salta bianconero è”. Conte aveva già risposto: “Voi è giusto che siete tifosi e che incitiate la nostra squadra, io sarò sempre una persona molto educata e rispettosa, lo sono sempre stato. Non mi chiedete cose che non farò, perché penso che noi allenatori dobbiamo dare sempre l’esempio positivo. Ma oggi voi avete il primo tifoso del Napoli qui sul palco”.

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