Giocatori come Moise, ritornando anche ai minuti finali della partita finale con la Francia, la bandierina, lui che prendeva calci… Questi giocatori servono come il pane a qualsiasi squadra. Spalletti ha sempre speso buone parole per questo ragazzo, vuole i giocatori così perché questa anche è l’interpretazione della partita. Un giocatore può sbagliare delle cose, toccare pochi palloni, ma l’atteggiamento diventa fondamentale. Tutte le volte che lui si fa vedere, entra e gioca spezzoni o partite intere, se ha quest’atteggiamento l’allenatore sarà sempre contento naturalmente.
Moise, hai dato un contributo importante nella nazionale italiana: Juventus, Verona, Fiorentina. Credi che questa stagione per te sia veramente una stagione chiave?
Sì, assolutamente, comunque parlerà il campo, a me piace far parlare il campo. Anche alla Fiorentina son partito bene, il gruppo mi ha accolto bene, il mister conta su di me, anche mister Spalletti mi ha dato un’altra opportunità per dimostrare nella partita di oggi, a me era importante ricambiarlo, era importante per questa vittoria.
Oggi una bella partita, il goal, il pallone trattenuto e scaricato all’indietro in occasione del goal del vantaggio. Io devo dire la verità, a me è piaciuto tantissimo il tuo atteggiamento in campo al Parco dei Principi, quel quarto d’ora finale in cui sei entrato con una cattiveria, con una forza fisica. Dopo quella partita che ti ha detto Spalletti? Perché secondo me quel quarto d’ora tu hai dato una grinta e una forza a quella squadra che non ti avevo visto dare altre volte.
No, era importante dare un grande impatto alla partita, eravamo in vantaggio, era importante tenere il pallone. La Francia lo sappiamo tutti, è una squadra fisica, dietro e un’ottima squadra, quindi era importante tenere il pallone e entrare con la cattiveria giusta per far salire la squadra. Qui in Nazionale siamo un gruppo unico, un gruppo grande, quindi era importante lottare l’uno per l’altro.
Ma tu quanto ti sei piaciuto in quei minuti? Dì la verità... Perché magari non hai mai tirato in porta, però c’è stata quell’azione sulla bandierina che sei stato 10 minuti a prendere calci…
Sì, ci hanno provato, ma è stata un po’ dura, però era importante vincere e tenere quei palloni che sono tanto importanti per non prendere ripartenze. Abbiamo fatto un ottimo lavoro.
Moise, so che sei molto riservato, ma mi dici solo 3 cose che ti ha detto Gigi Buffon? Perché secondo me anche la presenza di Gigi in questo nuovo ruolo ha dato un cambio a questo gruppo…
Sì, la presenza di Gigi comunque è fondamentale per questa squadra. I consigli di un campione come Gigi vanno sempre ascoltati, comunque mi conosce da quando ho fatto i primi passi in prima squadra alla Juventus e quindi lo ascolto tanto su tanti punti di vista.