In esclusiva per Terzotemponapoli, Giuseppe Lauri, avvocato penalista del Foro di Napoli e titolare della AGL Management Exsclusive Sports Law from Naples to the World, ha voluto fare una chiacchierata con noi in occasione del suo quarantesimo compleanno.
Giuseppe Lauri compie 40 anni. Innanzitutto tanti auguri.Te la senti di fare una sintesi di questi quaranta anni, moltissimi dedicati al calcio?
“Anzitutto grazie mille a lei. Beh, sì, il calcio rappresenta un qualcosa di importantissimo nella mia vita. Nel bene e nel male ne ha condizionato l’esito determinando mie scelte difficili che poi si sono verificate utili e vincenti. Diciamo che anche io ho calcato il campo verde, ma gli infortuni hanno avuto la meglio. Questo però ha generato una determinazione nel sottoscritto che ha permesso un ottimo percorso di studi universitari completati con specializzazione in Diritto Penale e Diritto Sportivo. Ovviamente la prima specializzazione ha permesso a chi risponde di essere da circa 17 anni un avvocato penalista che lavora in tutti i Tribunali d’Italia. La seconda specializzazione ha consentito al sottoscritto di rientrare dalla porta principale nel Mondo del Calcio come Agente Sportivo che si occupa prevalentemente di giovani leve calcistiche.”
Giuseppe Lauri e l’attività di legale, vogliamo approfondire la tematica relativa al calcio giovanile?
“Certamente. Il calcio giovanile è la cosa più bella che esista poiché il calcio è uno sport di socializzazione e di completamento umano.
Talché nelle dinamiche quotidiane, quando due genitori mi affidano il loro figlio, compiono un gesto forte per sé stessi e per me. Per entrambi rappresenta un momento di inizio, un abbraccio che solitamente non si concluderá mai. Un rapporto che si fortificherà con la leva calcistica di minore età: il ragazzo crescerà come uomo insieme a me.”
Può Giuseppe Lauri spiegarci questo fenomeno sociale del calcio dall’interno poiché da fuori viene visto e percepito male?
“Certo. Allora le dinamiche sono semplici. Se un genitore sente il bisogno di affidare un minore alla gestione sportiva di un professionista del settore è sicuramente perché necessita di un sostegno e di un aiuto nella crescita professionale del futuro sportivo. Talvolta tale scelta previene ed evita problematiche dannose che ammalano il nostro calcio. Credo di non porre a conoscenza di chi ci legge nessun elemento di non comune conoscenza, allorquando affermo che in Italia il problema dell’inesistenza di una Nazionale che rappresenti il nostro calcio è strettamente collegata ai mali del calcio e alle non corrette dinamiche che lo alimentano. Sul punto, se mi è consentito, sento dire in giro che esistono premi preparazione per fare giocare i ragazzi. Beh, è così che si rovina il calcio. Se l’andazzo è questo, alla fine il padre e la madre dello sportivo, pur di accontentarlo, cedono a tali dinamiche che abbattono ogni giorno il calcio nelle sue prestigiose ed educative fondamenta.”
Focalizzando il discorso sulle giovani leve, Giuseppe Lauri come opera e quali sono i suoi mantra e i valori che trasmette ai ragazzi?
“Bella domanda. Beh, innanzitutto, attesa la delicata professione lavorativa che svolgo quotidianamente, il mio approccio al mondo del calcio è sempre improntato alla chiarezza e alla trasparenza dei rapporti con familiari e con società sportive. Ciò chiarito, è mia assoluta ed indispensabile valutazione, conoscere il giovane dentro e fuori dal campo. Io credo sia opportuno, anzi, necessario, prima provvedere ad edificare l’uomo per poi coltivarne il talento e semmai godere il campione. Diciamo che il mantra iniziale è ritornare a fare le cose semplici e provare a farle bene. Già questo è un incitamento positivo ed una esortazione per i ragazzi edificante e costruttiva.”
Lei agisce da solo o ha uno staff?
“In verità tutto nasce e rinasce per volontà di mio figlio, di conseguenza questa volta la scelta a monte è stata di non pensare ai grandi numeri ma ai piccoli step. Ogni ragazzo ha le sue esigenze, le sue difficoltà e le sue necessarie paturnie giovanili da placare subito. Poichè sono chiamati spesso a vivere lontani da casa, si diventa uomini prima e prima si può sbagliare poiché le tentazioni possono essere molte. Ed è proprio lì, sul punto, che la presenza di chi scrive diviene fondamentale. Una presenza importante nella costruzione di un percorso, nel seguire dinamiche tutelative dell’uomo e del professionista. Mi avvolgo di uno staff selezionato personalmente composto da gente magnifica. Tra gli altri i f.lli Antonio e Fabio Lauri, Francesco Carbone, Carmine Pascarosa, Riccardo Paudice, Felice Galluccio, Francesco Cossiga, Bruno Perna, Domenico Paolella, Antonio Sepe. Ma ce ne sono tanti altri che rappresentano un grande patrimonio ma che vogliono restare top secret per il loro ruolo di talent scout.”
Ad oggi quanti ragazzi sognano al suo fianco?
“Diciamo che a 40 anni posso ritenermi soddisfatto, poiché seguo solo i ragazzi con cui instauro un rapporto schietto, cordiale, affettivo ed educato e con i quali ci si sceglie per condividere il percorso per il raggiungimento del loro sogno e dei loro obiettivi nel breve e nel lungo termine. Al momento seguo un giovanotto che ho appellato “BOMBER9” che ha firmato il suo primo contratto da professionista e gioca in una rinomata squadra napoletana dove potrá crescere poiché vi è un cammino improntato a sani valori. Poi ho il piacere di seguire un ragazzo serbo che ho appellato “la Brujita” poiché nel modo di giocare assomiglia molto al grande Veron, ed anche questo giovanotto giocherà all’ombra del Vesuvio dove a breve siglerà il suo primo contratto da professionista nel calcio italiano.
Poi ho il piacere di seguire una cinquina di giovani ragazzi che giocheranno in Irpinia terra e fucina di grandi talenti. Questi ragazzi che io ho appellato Pendolino, El Chapo, Rambo, Grimaldinho e El Gaucho vivranno insieme, continueranno gli studi in corso e poi coltiveranno il sogno di vivere il calcio professionistico da protagonista, il tutto senza dover cedere il passo ad alcun premio preparazione o sponsorizzazione. Poi seguo altri 4/5 profili di ragazzi maggiorenni che giocano in Eccellenza ed in Serie D, insomma ci diamo da fare ma sempre nel rispetto degli stessi principi e valori che ci contraddistinguono.”
In conclusione, vedremo mai qualche suo ragazzo nel calcio che conta?
“Certo che si, sono sicuro e ne sarei orgoglioso e felice. Sia chiaro, noi mettiamo i ragazzi nelle giuste condizioni di fare il meglio possibile, poi è chiaro che il Collegio Giudicante ultimo alla fine è il campo, il pallone ed il Pubblico. Pertanto, mi auguro che tutti i miei ragazzi appartenenti alla famiglia dell’AGL possano dapprima edificarsi come uomini seri che non abbiano la necessità talvolta di doversi vestire da uomo e che possano realizzare tutti i loro sogni. Poi, se dovessero fare strada nel calcio, se vorranno mantenere fede al nostro rapporto non in ragione di un foglio bianco e nero, ma in ragione di un rapporto consolidato, noi li sosterremo e li seguiremo ad oltranza ma da lontano poiché i palcoscenici che si saranno guadagnati dovranno goderseli.”
Grazie Avvocato
Nel ringraziarvi per il tempo concessami, saluto la redazione affettuosamente poiché siete persone speciali.