Il Napoli e Romelu Lukaku: diu seguito le dichiarazioni di Vincenzo Sollitto, ex dirigente dell’Anderlecht, rilasciate a www.gonfialarete.com. “Ho lavorato molto con i calciatori belgi che poi hanno giocato, o giocano, in Serie A. Ho lavorato con il fratello di Lukaku, con Praet, con Dendoncker e con Soumarè. Con Jordan Lukaku ho lavorato all’Anderlecht, ma non con Romelu”.
La famiglia Lukaku
“Ho avuto, però, contatti con la famiglia e soprattutto con il padre. Posso dire che c’è un legame fortissimo tra Romelu e la sua famiglia, alla fine è il padre che gli fa da procuratore. È vero che ne ha cambiati tanti, ma chi comanda è il padre di Romelu. È una famiglia non pretenziosa, molto umile, ma su certe cose non transigono”.
Lukaku sta aspettando Antonio Conte, credi che sia una scelta dovuta anche al fatto che è l’unico allenatore in grado di risollevarlo in tempi brevi?
“Assolutamente si, le sue migliori stagioni le ha fatte proprio con Conte. A mio avviso è un rischio, è vero che Antonio può tirare fuori il meglio da lui, però è in una fase discendente. Il tecnico salentino è l’unico che può quasi resuscitarlo. Lui ed il padre ne sono consapevoli e proprio per quello puntano il Napoli”.
Un nome nuovo per il Napoli
Mandela Keita è il nuovo nome in orbita Napoli. Cosa ne pensi? Potrebbe essere la riserva di Anguissa?
“Secondo me se la potrebbero giocare. Keita lavora davanti alla difesa, è un mediano puro. Sa impostare all’occorrenza, ma non è il suo lavoro, però ti pressa, ti anticipa, ti prevede il gioco e ti sa anche nascondere la palla quando deve nel proteggerla. Con Anguissa si andrebbe molto a giocare il posto, se non addirittura potrebbe succedere come Vidal quando arrivò alla Juventus. Il cileno arrivó per essere una riserva, ma lo stesso Conte pur di inserirlo cambió il centrocampo della Juve. Vidal era sicuramente più offensivo, anche lui si spinge davanti ma ha pochi gol nelle corde”.
Eventualmente, il Napoli potrebbe cambiare modulo?
Il Napoli, quindi, credi debba cambiare modulo e passare ad un 3-5-2?
“Credo di sì, con Anguissa e Keita ai lati di Lobotka che imposta. Poi, ribadisco, non sarebbe la prima volta che Conte cambia un sistema di gioco per inserire un calciatore. Parliamo tra i 10 e i 15 milioni di euro, il Napoli se la può giocare”.
È un profilo giovane, parliamo di un classe 2002, ce lo descrivi anche caratterialmente?
“La grinta non gli manca, anche perché facendo quel lavoro volto a stare sul fiato sul collo devi avere carattere. Devi avere quella cattiveria agonistica, non sta lì che aspetta il pallone ma lo va a recuperare. Non è un calciatore, però, che ti fa fare il salto di qualità. Non è un campione, ma ti dà sicuramente sostanza a centrocampo. Quella che non si è vista ieri e neanche nella passata stagione. Ti rende sicuramente meno vulnerabile, a meno che non si perde arrivando a Napoli”.