Napoli Conte
Foto: Sportal

Inizia da incubo l’era Antonio Conte alla guida del Napoli. Un primo tempo giocato a ritmi bassissimi, con Meret mai chiamato in causa dall’Hellas. Due chance, invece, per il Napoli: nella prima da Lobotka che da ottima posizione tira alto e poi da un grande recupero difensivo di Tchatchoua che respinge un tiro a colpo sicuro di Kvara che doveva fare meglio. Uscito Kvara, il Napoli si sbriciola. Nella ripresa il Verona entra con più voglie e forza del Napoli è sigla tre reti in fotocopia: ripartenze e difesa messa malissimo. Piccola sfortuna sul punteggio dell’1-0, quando a botta sicura Anguissa colpisce la traversa. Non preoccupa il calo fisico nella ripresa dovuta dalla preparazione ‘contiana’, ma la facilità con cui gli avversari trovano varchi centrali.

La pagella del Napoli

MERET 5: Ha si fatto un grande intervento su Mosquera quando si era già sotto di due reti, ma 2 dei 3 gol del Verona, il miglior Meret li avrebbe evitati. Grave l’errore sul primo gol dove si limita a guardare la palla terminare alle sue spalle. Male nell’uscita bassa nel gol del 2-0 e nemmeno è piaciuto sulla passività del terzo gol visto che l’attaccante ha colpito nella sua area piccola. Infine continua a testare le coronarie dei tifosi con il solito regalo in disimpegno, salvato da Rrahmani che con furbizia guadagna il fallo.

DI LORENZO 4,5: Meglio nel primo tempo, dove diventa l’arma in più delle azioni offensive del Napoli. Nella ripresa da un suo clamoroso errore in disimpegno dà il via al contropiede gialloblu che trova prateria nella fascia destra lasciata completamente sguarnita. Anche sul terzo gol lascia colpevolmente libero Mosquera andando inspiegabilmente a marcare Meret.

RRAHMANI 5: Della linea difensiva è quello che gioca meno peggio. Ma 3 gol sono un passivo troppo pesante contro una squadra di bassa classifica.

JUAN JESUS 3: Partita da incubo. Sbaglia tutto. Non marca Livramento lasciandogli quello spazio letale per colpire indisturbato. Sul secondo gol fa due errori: prima tiene in gioco Mosquera restando basso e poi si ferma invece di seguirne la corsa. Non si capisce il motivo della sua titolarità avendo in panchina Rafa Marin.

MAZZOCCHI 5: Niente di che la sua prestazione, sia in avanti che in difesa.

LOBOTKA 5: Si divora il gol del possibile vantaggio. Viene surclassato dal connazionale Duda.

ANGUISSA 5: È il giocatore che tira di più in porta del Napoli e forse proprio qui sta il problema isto che goleador non lo è mai stato. Sfortunato nella ripresa quando un suo tiro termina sulla traversa.

SPINAZZOLA 4: Non si vede quasi mai in attacco, lasciando Kvaratshkelia troppo solo. Perde tutti i duelli con Tchatchoua.

POLITANO 3: Ectoplasma. Caratterialmente si dimostra debole, sparisce dal campo: non è stato un bel modo per dimostrare di non temere la concorrenza del neo acquisto David Neres.

SIMEONE 2: Il nulla mischiato al niente.

KVARATSHKELIA 6: Poco servito, ma quando la palla ce l’ha lui il Napoli diventa sempre pericoloso. Mezzo voto in meno per la clamorosa occasione da gol divorata. Esce in seguito alla botta in testa su intervento scomposto di Dawidzowicz che meritava un cartellino giallo. Non per l’arbitro Marchetti.

RASPADORI 3: Non piace per come impatta sulla partita e per come passeggia sul contropiede del vantaggio veronese. 

OLIVERA 4,5: Entra subito dopo il gol del vantaggio del Verona, ma non dà nulla sia come quinto che come braccetto di sinistra.

CHEDDIRA S.V.: Nulla di rilevante come impatto sulla partita.

NGONGE 6: È stato più pericoloso lui nei pochi minuti di partita che Politano in 100 minuti. Entra con la voglia di dimostrare che meriterebbe più considerazione.

CONTE 4: Stabilisce subito un record. Per la prima volta in carriera ha perso la prima partita da allenatore in Serie A. Un primo tempo giocato con poca velocità ma non rischia nulla. Paga l’uscita per infortunio di Kvaratshkelia. Nel secondo tempo Zanetti mette in campo una squadra molto aggressiva che mette in difficoltà un Napoli troppo brutto per essere vero. Alcune scelte del mister sono inspiegabili, ci riferiamo a Juan Jesus e alla tardiva sostituzione di Simeone. Per il futuro siamo fiduciosi che la cura Conte, a lungo andare, possa aiutare gli azzurri a risollevarsi soprattutto a livello mentale.

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