Mario Artiaco, un grande scrittore e appassionato di Diego Armando Maradona

Mario Artiaco, grande scrittore e accompagnatore di anime, nonché tifoso del Napoli e affezionato a Diego Armando Maradona. Ha recentemente pubblicato il suo ultimo libro “21 storie del mio cammino di Santiago”.

L’itinerario è stato composto da 8 tappe di quasi 100 km al giorno in bici: da Madrid a Santiago. Il testo è stato scritto durante il percorso, due anni fa, spesso si fermava anche in bici, sistemato poi in seguito.

Il 21 è un numero ricorrente anche in alcune delle sue pubblicazioni precedenti

“Quando lei è dovuta partire”, libro dedicato a sua madre e in cui il numero 21, non è presente nel titolo, ma ricorre spesso all’interno dello scritto. Ci sono 21 capitoli dedicati al racconto dei giorni che precedono la morte della madre e altri 21 che sono invece, dedicati ai giorni successivi al decesso.

Ama molto questa cifra, perché c’è una credenza secondo cui il “21” sia il “peso dell’anima”. È proprio per riuscire a lasciare andare i suoi genitori, in seguito alla loro dipartita, che ha deciso di intraprendere il suo cammino di Santiago. L’idea di questo percorso è stata scaturita dal suo grande amore per Maradona, alla cui anima si sente accomunato. Lo animano ricordi bellissimi di quel viaggio che ha dedicato ai suoi genitori che intendeva rincontrare proprio tramite questo percorso e in qualche modo, ci è riuscito. Al termine del tragitto indossava la maglia che Maradona aveva nel suo ultimo campionato. La sua gioia più grande è stata incontrare un argentino che gli ha chiesto “Come mai i napoletani amino Diego più di quanto lo amino in Argentina”.

Un concetto su cui Artiaco insiste molto è il concetto che amare sia lasciare andare…

Un concetto su cui Artiaco insiste molto è il concetto che amare sia lasciare andare, concetto riferito soprattutto ai suoi genitori, poiché ha visto enormemente soffrire sua madre e ha capito che non bisogna trattenere i propri cari nella sofferenza.

La sua passione per la scrittura è nata fin da molto piccolo, sua madre gli ha lasciato una cartellina del dicembre 1978. Data in cui erano contenuti degli scritti da lui composti all’età di 3 anni e 9 mesi, ma non vocaboli semplici che classicamente scrivono i bambini; quindi, è un qualcosa che ha sempre posseduto.

Mario è una persona dal cuore buono che ha lavorato anche con

Mario è una persona dal cuore buono che ha lavorato anche con pedofili e pentiti di mafia, cercando di capire le loro storie. Artiaco ha conosciuto persone di ogni tipo, a cui ha dedicato diversi libri: “21 storie che non hanno voce”, di cui è stato pubblicato il primo volume e a cui farà seguito il secondo verso gennaio. Colpisce particolarmente anche il suo primo libro che risale al 2017: “Io, Lauro e le rose”. Testo in cui parla di un suo caro amico napoletano e omosessuale. Il protagonista è stato sottoposto a frequenti episodi di omofobia e il cui episodio si è purtroppo concluso nel peggiore dei modi. Inoltre è molto vicino alle persone più bisognose, anche nel versante della salute, non solo donatore di sangue, ma anche di midollo e quando tiene dei seminari nelle aule non può fare a meno di invitare i più giovani a fare altrettanto.

Artiaco ha una personalità dominata dal disordine

Come afferma anche in quest’ultima pubblicazione, tuttavia la sua è una personalità dominata dal disordine con cui deve convivere ogni giorno. Si sa, da questo tipo di difficoltà non si va mai in vacanza e alla quale cerca di sopperire tramite le liste. E’ talmente legato a questo ausilio che ha deciso di dedicargli un intero libro, in uscita in primavera.

Artiaco non ha paure esistenziali…

Lo scrittore non ha paure esistenziali neanche di morire, anzi forse è quasi un po’ curioso di sapere cosa ci sia nell’aldilà. Tuttavia ha una fobia, affrontata proprio nel corso del suo cammino e ripresa nel testo: i cavalcavia, sotto cui è dovuto passare in bici, mentre si sentiva il rombo delle auto; le navi; le barche. La sua arma per estraniarsi dalle difficoltà della vita sono: i sogni e le fiabe.

Il nipote di Artiaco ha recentemente vinto la medaglia d’argento

Suo nipote ha recentemente vinto la medaglia d’argento alle semifinali dei “Campionati Europei a Roma, i 400 ostacoli”. L’atleta era già stato precedentemente in finale alle olimpiadi di Tokyo. Il ragazzo è arrivato soltanto secondo, il primo posto è stato fatto da un campione norvegese. L’esperienza è stata un po’ deludente, Mario Artiaco non gli ha mai chiesto nulla, ma il ragazzo era leggermente provato. Lo zio ne è semplicemente fiero, perché c’è gente che vive centomila vite, ma non ha la soddisfazione di vedere suo nipote alle Olimpiadi.

Uno scrittore autopubblicato

È possibile trovare tutti i libri di questo fantastico autore e animo sensibile su Amazon. Ha scelto di autopubblicarli, perché tiene molto alla sua libertà di penna e non vuole limitazioni o stravolgimenti imposti dalle case editoriali. La più grande soddisfazione dello scrittore è stata la presentazione del suo primo libro, “Io, Lauro e le rose”. Evento avvenuto presso l’Auditorium parco della musica di Roma, pur essendoci posti a sedere, c’erano persone in piedi, è stata un’emozione straordinaria.

Tutte le notizie di Terzotemponapoli su Google News

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui