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Ieri, sul campo di Carciato, è stato il momento del secondo test precampionato con Napoli-Mantova che si sono affrontate sotto la direzione del sig. Zufferli.

Conte si è affidato nuovamente al 3-4-3 per poi passare, a metà della seconda frazione al 3-5-2.

Ormai è chiaro che il modulo di riferimento sarà quello proposto sia ieri sia contro l’Anaune.

Tra i pali Caprile, vista l’assenza di Meret in ferie. Difesa composta da Marin sul centro sinistra, Rrahmani al centro e Natan a sinistra.

In mediana Mazzocchi a destra e Spinazzola a sinistra con Iaccarino e Anguissa al centro.

In attacco Politano e Lindstrom sulle ali e Cheddira al centro.

Le note positive

Sono arrivate buone indicazioni soprattutto sotto il profilo dell’aggressività in campo. Gli azzurri, nonostante la fase di carica proposta da mister Conte, sono riusciti a proporre una buona fase di pressing corale, facendo intravedere nuovamente quella riggressione alta che aveva contraddistinto il Napoli di Spalletti.

Si sono potuti apprezzare anche accenni di trame di gioco interessanti che hanno portato a creare costanti pericoli per la difesa avversaria spesso in affanno.

Non sono mancate sbavature difensive ma, nonostante ciò, si è visto un buon Marin spesso svettare in area facendo valere i suoi centimetri, quelli che forse, nella scorsa stagione, sono spesso venute meno nei momenti importanti.

La nota positiva che più è saltata agli occhi è stato il dominio totale del campo contro una buona formazione guidata dal tecnico Possanzini che ben si è comportata nello scorso campionato cadetto. Lo stesso Possanzini che alcuni, nel post campionato fallimentare della scorsa stagione, si auguravano di vederlo proprio sulla panchina azzurra. Un Napoli dominate che ha chiuso la gara nella prima mezz’ora di gioco e che poi si è limitato a provare movimenti e soluzioni dalla panchina.

Le note negative

Napoli-Mantova non ha offerto particolari negatività per gli azzurri se non errori individuali, probabilmente causati dai carichi atletici.

Il Mantova è riuscito a rendersi pericoloso solo in 3 occasioni: 2 nella prima frazione ed una nella ripresa.

Nella prima occasione è stato Marin a sbagliare in disimpegno offrendo una ghiotta opportunità agli avversari che, dal limite, hanno sciupando sparando alto la conclusione. La seconda occasione è nata sempre da uno svarione di Marin che ha perso palla nella posizione di terzino destro con l’avversario che si è incuneato in area fornendo un assist a botta sicura Mancosu che, complice anche uno scivolone di Rrahmani, si è trovato a concludere facilmente colpendo il palo. Nella ripresa ci ha provato Contini, subentrato a Caprile a mettere un avversario solo davanti alla porta. Solo poi, una vera e propria magia, in recupero dello stesso Contini ha evitato il 3-1.

Da quanto visto, c’è fiducia che gli errori siano frutto della poca lucidità figlia dell’acido lattico derivato dai grandi carichi di lavoro nelle gambe.

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