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Spagna da record

La Spagna o le Furie Rosse comandano ancora, negli ultimi 16 anni: il bilancio è impressionante e racconta la vittoria di tre Europei, nel 2008, nel 2012 e nel 2024, e un Mondiale, nel 2010, oltre alla Nations League nel 2022-2023, contro un unico Europeo conquistato nella storia precedente della Rojanel 1964, dal 1930 al 2008. Tre europei e un Mondiale in 16 anni, un solo Europeo in 78. Il dislivello storico è incredibile e basa le proprie radici su una vera e propria rivoluzione calcistica da parte della Real Federación Española de Fútbol a partire dai primi anni 2000, visto che negli anni precedenti, nonostante una generazione di fenomeni, con Raul capostipite, di successi non ne erano arrivati.

La Spagna da ieri sera detiene il record di campionati europei vinti, con quattro titoli in bacheca, ed era già l’unica nazionale di calcio ad essersi aggiudicata due titoli continentali e un titolo mondiale di seguito. I successi ottenuti dalla Roja tra il 2008 e il 2012 hanno portato molti esperti ed ex giocatori a definire quella nazionale una delle migliori della storia del calcio. Un ciclo iniziato con Aragones, proseguito con Del Bosque e completato da de la Fuente, eroe e campione con l’Under 19, l’Under 21 e la nazionale maggiore. Un’epoca d’oro iniziata dal gol di Fernando Torres a Vienna contro la Germania, continuata con El Nino, David Silva, Jordi Alba e Juan Mata a Kiev contro l’Italia, sublimata da Andres Iniesta, forse il più grande calciatore spagnolo di tutti i tempi, a Johannesburg, e conclusa, per ora, questa sera, con Nico Williams e Oyarzabal.

Spagna da record

Curiosamente, negli ultimi cinque Europei, oltre a tre vittorie sono arrivate due eliminazioni, una negli ottavi di finale contro l’Italia di Conte nel 2016 e una in semifinale, nel 2021, sempre contro gli Azzurri, questa volta futuri campioni con Mancini. Una doppia vendetta italiana, dopo l’eliminazione patita ai rigori da Donadoni nel 2008 e l’umiliazione in finale nel 2012 subita da Prandelli. Praticamente se non ci pensa la Nazionale di casa nostra a eliminarle, ultimamente le Furie Rosse in Europa vincono sempre: diverso il discorso per quanto riguarda i Mondiali, dove sia Lopetegui che Luis Enrique hanno fallito.


Ciò che ha meravigliato, da parte della Nazionale spagnola, è stata la capacità di cambiare e adattarsi ai tempi che corrono: partendo dal Tiki Taka di guardiolana invenzione, il passaggio dall’evoluzione del calcio totale a un gioco più verticale è stato portato avanti nel tempo. Impossibile non nobilitare i settori giovanili, non solo di Real Madrid e Barcellona, ma anche delle squadre basche e andaluse, come Athletic Bilbao, Real Sociedad e Siviglia, in grado di produrre sempre con nuova linfa giovani talenti fondamentali per il ricambio generazionale e per conquistare inoltre la maggior parte di trofei internazionali per club in Europa. Vedere alla voce Nico Williams e Lamine Yamal, classe 2002 e 2007, i veri uomini in più di questo torneo.  


Un dato incontrovertibile è che tra Europei, Mondiali, Champions League e Coppa UEFA/Europa League, l’ultima finale persa da una squadra spagnola contro una squadra non-spagnola risale al maggio 2001, Bayern Monaco-Valencia: nelle successive 23 finali ha sempre vinto la Spagna. Un dominio incontrastato nel Vecchio Continente, che può essere messo in discussione in chiave mondiale soltanto dall’Argentina.campione del Mondo e in finale di Coppa America, da detentrice: chissà che il primo appuntamento non possa essere proprio nella Finalissima tra le due nazionali campioni di Europa e Sudamerica, nel prossimo giugno.

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