Malesani e Papu Gomez “Atalanta può vincere”
Un successo italiano nell’Europa League non c’è mai stato. L’ultimo è datato 1999, si chiamava ancora Coppa Uefa ed autore è stato il Parma di Alberto Malesani. Il mister di allora racconta oggi le sue sensazioni a La Gazzetta dello Sport.
«Bergamo è una città di provincia, come Parma. E questa è la prima analogia. Alle spalle, in entrambi i casi, c’è una società solida e organizzata. E poi, a unire queste due storie, c’è il gioco: noi volevamo arrivare al risultato attraverso lo spettacolo, e pure l’Atalanta è così. I ragazzi di Gasp hanno sbancato Anfield e hanno mandato al tappeto il Liverpool, mica una squadretta. Noi in semifinale andammo a vincere a Madrid contro l’Atletico e contro gli 60 mila del Calderon che ce ne urlavano di tutti i colori. E prima ancora avevamo rifilato sei gol al Bordeaux».
– «Prima di tutto, il coraggio. Giocano uomo contro uomo a tutto campo, e per fare ciò bisogna avere una grande preparazione atletica e una notevole consapevolezza nei propri mezzi. E poi apprezzo l’organizzazione tattica che ha dato Gasperini. Ogni giocatore sa quello che deve fare, e lo fa bene. L’Atalanta è un bellissimo spot per il calcio italiano».
– «Uno su tutti: Scamacca. Ha fisico, potenza, tecnica. E mi sembra anche che sia affamato. Si è sentita la sua assenza nella finale di Coppa Italia contro la Juve. Con lui in campo sarebbe stata un’altra partita».
Malesani e Papu Gomez “Atalanta può vincere”
– «In teoria, sì. Ma credo che l’Atalanta sia ormai abituata a stare sui grandi palcoscenici. Dunque, avanti tutta perché questa è la volta buona. E sarebbe ora dopo venticinque anni…»
ll Papu Gomez ha rappresentato l’anima tecnica di quell’Atalanta che oggi, anche grazie a lui, è cresciuta in maniera tale da giocarsi la partita più importante di tutta la sua storia. Ecco le sue parole a La Gazzetta dello Sport.
CENA CON GASPERINI – «Perché c’era l’obbligo di tornare ad abbracciarci: per me era come abbracciare l’Atalanta, casa mia. Non c’era motivo perché restassero rancori».
PESA LA SCONFITTA IN COPPA ITALIA – «Solo per i primi due giorni: ti arrabbi, ma poi dimentichi. E con un’altra finale, puoi subito prenderti la rivincita».
«Allenatore preparatissimo Xabi Alonso– un mix dei grandi tecnici che ha avuto: Ancelotti, Guardiola, Benitez, Mourinho – e tanta qualità. Però concedono, a volte tanto, e prendono gol. Sarà una partita tosta: loro sono in fiducia, ma l’Atalanta se la gioca. Sicuro».
PSG-ATALANTA GARA PIU’ IMPORTANTE DELLA STORIA – «No, diventa questa. Se si potesse tornare indietro, cambierei tutto quello che ho fatto con l’Atalanta per alzare un trofeo con quella maglia».