Luca Calamai, giornalista, ha dedicato spazio, nel suo editoriale per Firenze Viola, al match contro il Napoli ed a Vincenzo Italiano. Questo il suo scritto:
Calamai: ”È l’ultima esibizione al Franchi di questa stagione”
“È l’ultima esibizione al Franchi di questa stagione. Per qualche viola si avvicina il momento dei saluti. Il primo pensiero va a Vincenzo Italiano. Ci aveva preso che navigavamo nella zona destra della classifica. In tre anni ci ha riportato in Europa e ha conquistato tre finali. Per me il bilancio è da 7 in pagella. Mi auguro che al fischio finale tutto il Franchi, non solo la curva Fiesole gli dedichi un grande applauso. Se lo merita.
Italiano è un tecnico divisivo. Ha ancora molto da imparare
Certo, Italiano è un tecnico divisivo. Ha ancora molto da imparare. Ma ha potenzialità importanti. Vedremo quale sarà lo sviluppo della sua carriera. Vedremo quando avrà un fuoriclasse come centravanti se il suo calcio penalizza o meno i bomber. Ancora non capisco perchè una parte importante della tifoseria viola lo viva da tempo con fastidio. Anzi, non aspetta altro che di salutarlo. Non credo sia solo una questione di difesa alta e di gol presi in contropiede.
Calamai crede che Italiano si sia speso male a livello comunicativo
Credo che Italiano si sia speso male a livello comunicativo. Firenze va vissuta senza freni. Devi cavalcare le sue onde emotive. Nel bene e nel male. Lui si è nascosto troppo. Un po’ anche per timidezza. Temo che lo rimpiangeremo. Stasera tocca al Napoli. Diffido di amici partenopei che mi garantiscono che la squadra di Calzona ha staccato la spina. Sarà una gara dura. Loro sono comunque i Campioni d’Italia e basta un contropiedista come Kvara a far scattare mille campanelli d’allarme.
Su Fiorentina – Napoli
Serviranno cattiveria e concentrazione. Mi piacerebbe vedere Beltran di nuovo protagonista dopo il rigore trasformato in Belgio contro il Bruges. Battere il Napoli vorrebbe dire avere la certezza di partecipare anche la prossima stagione alle Coppe. Ma via campionato la sensazione è che il nostro livello sia la Conference. Oltre fatichiamo ad andare. Ma la Conference League lo dico ad alta voce non può, anzi non deve diventare la nostra dimensione. Sarebbe uno schiaffo alla nostra storia”.
Conclude Calamai