Perinetti: Manna? Inserirsi nella realtà Napoli non sarà semplicissimo, ma viene da una scuola importante e può fare bene da subito
A “1 Football Night”, programma radiofonico in onda su 1 Station Radio, è intervenuto Giorgio Perinetti, direttore tecnico dell’Avellino. Di seguito, un estratto dell’intervista.
Perinetti sugli obiettivi che si pone l’Avellino
“Avellino è una realtà intensa. E una piazza di tradizione, che spera di tornare ai livelli che le competono. La società è presente. Certo, uscire dalla lega Pro non è semplice. Abbiamo un pubblico che, seppur critico a volte, è sempre partecipe. I playoff cominceranno a fine maggio e speriamo di essere pronti per affrontare squadre forti. D’altronde, quando siamo applicati, abbiamo dimostrato di poter reggere l’urto. È una prima volta anche per me, che non ho mai affrontato i playoff. Nel girone abbiamo battuto Benevento, Casertana, Catania. Abbiamo la seconda miglior difesa e il miglior attacco. Le chance, dunque, sono ottime. Vincere, tuttavia, significa avere la forza mentale. Abbiamo le carte in regola per farlo e ci proveremo. Che allenatore è Pazienza? Se ne parlo bene si monta la testa, se ne parlo male si deprime (ride n.d.r). È un allenatore che è riuscito a far crescere i calciatori, siamo contentissimi della scelta che abbiamo fatto. Lo abbiamo tutelato anche quando poteva esserci qualche problema. Credo sia un tecnico che potrà imporsi, crescere”.
Se Perinetti dovesse dare un consiglio a Manna, per la ricostruzione del Napoli, cosa gli direbbe?
“Lo stimo molto. L’ho conosciuto, ho visto quanto sia discreto e competente. Inserirsi nella realtà Napoli non sarà semplicissimo, ma viene da una scuola importante e può fare bene da subito. Bisognerà vedere anche quali sono i suoi compiti specifici. Può ritagliarsi un ruolo importante nella scelta e individuazione dei calciatori, che è il ruolo che maggiormente pone sotto i riflettori. Anche dal punto di vista della gestione, però, bisogna essere altrettanto abili. Serve una forte presenza, in particolare in una realtà che vive di calcio come Napoli. Dopo le delusioni di quest’anno, inoltre, ci sarà bisogno di ulteriori attenzioni. Ricordo la mia prima esperienza, quando sono stato molto fuori da una realtà che non riuscivo a comprendere. Decisi di immergermi nella suddetta, e da lì cambiarono le cose”.
Che mercato sarà quello del Napoli?
“Ho avuto l’onore di lavorare per il Napoli, ma i tempi sono diversi e dall’esterno è complicato. Si possono solo fare delle considerazioni generali. Mi auguro che il patron possa fare tesoro di questa stagione. Quello che è riuscito a costruire è stato un grande traguardo, con uno Scudetto importantissimo. Confermarsi, però, è sempre difficilissimo. Non dico abbia affrontato alcune cose troppo superficialmente, ma forse con troppa sicurezza. È stato scelto un direttore giovane ma con esperienza, e che potrà imporsi anche nel calcio internazionale. Tutto questo, però, va legato alla scelta tecnica. Mi auguro che Manna faccia parte di questo processo decisionale. Spero che De Laurentiis possa essere illuminato nella scelta che, dunque, deve essere quella giusta. Inoltre, andranno rimpiazzati Zielinski ed Osimhen, oltre a qualche colpo di puntellamento. Sono operazioni in cui deve partecipare anche il tecnico”.
I tifosi, ormai, si aspettano soltanto Antonio Conte. È l’uomo giusto?
“Conte farà tutte le valutazioni del caso. Antonio non fa mai scelte di pancia, si aspetta che gli accordi vengano mantenuti e preferisce che non sia toccato il proprio lavoro. Di Conte si parla sempre in maniera sbagliata. Conte ha sempre costruito, come alla Juventus. Un tecnico che crea valore e che partecipa alla costruzione della squadra. Con lui i calciatori non possono scherzare, propone sempre un lavoro molto impegnativo. Parliamo di un tecnico che è un valore aggiunto per la propria squadra. Ovunque andrà, farà bene. È un condottiero, vuole chiarezza dalla società. Queste sono doti di un allenatore che si pone sempre l’obiettivo di vincere”.
Ha sentito Conte sull’ipotesi Napoli?
“Ho sentito la famiglia Conte molto vicina a me in questo periodo difficile. Tuttavia, sui temi come quello in esame preferisco non sollecitarlo. È una persona che, eventualmente, sceglie di immergersi in una realtà in modo molto riservato. Dunque, non abbiamo toccato questo argomento. Penso, in una mia riflessione, che Napoli sia la piazza ideale per Conte. Antonio vive il calcio con molta passione, come i tifosi azzurri”.
Cosa ricorda della vittoria del secondo tricolore azzurro?
“La società ebbe la grande idea, sulla scorta delle prime esperienze, di organizzare dei pullman con squadra, parenti e tifosi vip a Pozzuoli. Da lì, partirono due navi per il largo, dove potemmo festeggiare con musica e cibo. In tutto questo, riuscivamo ad ammirare la festa della città”.
Conclude Perinetti