Fonte foto: www.goal.com

Victor Osimhen giunse al Napoli dal Lille nel 2020. Intorno alla compravendita dell’attaccante nigeriano ed alle plusvalenze ottenute ruotano le accuse della Procura di Roma. Nel mirino anche i giocatori che rientrarono nell’affare: il portiere Orestis Karnezis e tre giovani del settore giovanile azzurro, Claudio ManziCiro Palmieri Luigi Liguori. Come emerso dal bilancio del Napoli al 30 giugno 2021, i tre giovani le valutazioni andarono dai 4 ai 7 milioni di euro, (oltre 5 milioni la valutazione di Karnezis). Tali cifre apparvero fuori mercato per giocatori che avevano tutto da dimostrare.  Ieri il presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis ha parlato per oltre un’ora con i giudici. Al presidente non resta che aspettare ora la decisione dei pm di Piazzale Clodio. Sarà archiviazione o rinvio a giudizio.

Caso Osimhen, la linea della difesa

Secondo “La Repubblica” la difesa di ADL si baserebbe su tre punti. De Laurentiis spera che siano sufficienti per chiudere rapidamente la vicenda. Questi i tre punti chiave: 
1) Grazie alla solidità del bilancio azzurro il club non aveva alcuna ragione per alterare i conti.
2) Le tasse sulle quattro plusvalenze realizzate con le discusse cessioni furono regolarmente pagate.
3) L’operazione non fu fittizia per via dei 50 milioni di euro cash previsti nell’accordo.

Il quotidiano scrive a riguardo: “Il presidente ha ricordato che all’epoca non si occupava in maniera diretta delle operazioni di mercato, ma senza chiamare in causa in alcun modo i suoi più stretti collaboratori”. Tra questi c’è ovviamente Cristiano Giuntoli. Il dirigente toscano allora rivestiva la carica di ds nella società azzurra. Oggi ricopre il medesimo titolo nella Juventus.

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