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‘Legends-Ci vediamo a Napoli’: settimana puntata della seconda edizione. Trasmissione prodotta dalla Media Company Nexting e da Sportface, su Sportitalia (canale 60 del digitale terrestre) e Napoflix (canale 86), oltre che on demand sulla piattaforma Sportface TV. Ieri sera tra gli ospiti in studio c’era anche Alessandro Renica e Raffaele di Fusco. Di seguito le loro dichiarazioni.

Napoli, Renica: “Se pensate a De Rossi, Cannavaro sarebbe stato…”

Cannavaro sarebbe stato l’allenatore perfetto per il Napoli dopo Mazzarri. Basta pensare a quello che sta facendo De Rossi alla Roma. Ha saputo crescere -afferma Renica- dopo l’esperienza negativa alla Spal e si sta vedendo. Così come Gilardino al Genoa dopo Siena. O anche Italiano, retrocesso alla sua prima esperienza e ora è uno dei tecnici del momento. Io ho subito pensato a lui dopo Mazzarri”.

Gli errori del Napoli…

“E con lui non si sarebbero visti gli errori che il Napoli ha commesso e sta commettendo oggi. Juventus, Barcellona e Inter hanno mostrato certi spazi in area e certi errori inammissibili“.

Di Fusco: “Quando c’erano Cannavaro e Lippi…”

“Fabio Cannavaro sarebbe stato perfetto per sistemare la fase difensiva della squadra partenopea. Ma credo che De Laurentiis non prenderà mai un ex calciatore come allenatore del Napoli, anche se io sarei il più felice di tutti a essere smentito. Purtroppo il Napoli di Cannavaro fu costretto a cedere molti giocatori per motivi economici, ma vennero anche portati giocatori giovani e di talento, come lui, Di Canio, Pecchia, Bia e tanti altri. Ma quello che quella squadra aveva erano un’allegria e un’unione pazzesche”.

L’esperienza partenopea del tecnico viareggino

La bravura di Lippi è stata quella di non chiedere tante cose, al resto pensavano i giocatori con le loro qualità. Nessuno aveva l’anticipo di Fabio. Il settore giovanile è un investimento a lungo termine e questo non rientra nel modo di pensare di De Laurentiis. Ed è un peccato perché la Campania è una fucina di talenti, non solo nel calcio. Se ADL cambiasse idea non se ne pentirebbe”.

I genitori dei giovani calciatori…

Credo che all’età in cui Fabio ha cominciato sia fondamentale incontrare riferimenti importanti, ma soprattutto avere genitori come i suoi. Ricordo benissimo il padre, Pasquale. Non si riesce ad arrivare a questi livelli senza il supporto di genitori come i suoi. Persone perbene e a modo, che -conclude Di Fusco- non hanno mai fatto qualcosa che si intromettesse nello sviluppo suo e anche di Paolo”.

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