Il doppio ex
Questa settimana il Napoli è impegnato in un match di elevata difficoltà, affronta l’Inter che, nonostante l’amarezza dell’eliminazione dalla Champions, resta sempre un avversario ostico e pericoloso. È pur sempre la capolista che sta ammazzando il campionato, così come fecero gli azzurri nella scorsa stagione. Stasera ci sarà il passaggio di consegna del tricolore che lascerà la gloriosa casacca azzurra per approdare su quella del biscione. Carissimi amici ho deciso di dedicare la mia rubrica a un indimenticabile guerriero del centrocampo azzurro. Il protagonista di “Doppio Ex” è Salvatore Bagni.
La complicata trattativa per portarlo a Napoli
Salvatore appartiene alla storia del Napoli, del Grande Napoli, quello del primo indimenticabile e storico scudetto. Il Napoli aveva la necessità di inserire nel centrocampo un vero guerriero, l’allora Dg Italo Allodi lo individuò in Bagni. Fu una trattativa molto complicata, nonostante le due società, Inter e Napoli, si accordarono per il trasferimento, Bagni rifiutò adducendo non meglio precisati problemi familiari. In realtà il rifiuto era di altra natura: la Roma. Infatti, la società capitolina si era inserita nella trattativa e agli occhi del buon “Totore”, i giallorossi fornivano maggiori garanzie a livello tecnico per vincere lo scudetto. A quel punto intervenne il Consiglio Federale che escluse Bagni dalla Nazionale Olimpica che si apprestava a disputare le Olimpiadi a Los Angeles. Si scatenò un tal putiferio che portò, dopo tre giorni, alla decisione di Bagni di accettare la corte del Napoli.
Bagni al Napoli
Disputò in maglia azzurra 136 partite realizzando 17 gol. Il gol più bello è stato quello siglato al Torino il 4 ottobre 1986, nella 4° giornata di campionato. Il Napoli era stato appena eliminato ai rigori dalla Coppa Uefa dai francesi del Tolosa e decisivo furono proprio gli errori dal dischetto di Bagni e Maradona. Il Napoli vinse 3-1 ma a passare in vantaggio furono i granata, poi su una punizione di Maradona il Napoli trovò il pareggio. Punizione di Diego, colpo di testa di Renica dalla linea di fondo e Bagni con una fantastica rovesciata siglò la rete che diede poi la spinta al successo azzurro.
Le caratteristiche tecniche
Oltre ad essere un centrocampista grintoso e mai domo, un vero lottatore per intenderci, possedeva un buon tiro ed era dotato di buona tecnica, non era proprio un classico mediano di rottura. Infatti, negli inizi di carriera, prima a Carpi e poi a Perugia, è impiegato nel ruolo di ala destra ed è protagonista del campionato record del Perugia che nel 1978/79 concluse al secondo posto in classifica senza subire nessuna sconfitta. Nel 1981 si trasferisce all’Inter e grazie all’intuito di Rino Marchesi che, vedendo in lui il classico mediano “Old style”, gli cambiò il ruolo e la carriera.
Lo storico primo scudetto
A Napoli vinse il suo primo e unico scudetto. In quel campionato che portò lo scudetto per la prima volta sotto il Vesuvio giocò 28 partite siglando 4 reti. Fu protagonista anche nella cavalcata record nella conquista della Coppa Italia, dove gli azzurri vinsero tutte le 13 partite disputate stabilendo un record ancora imbattuto. Visto il cambiamento del format della competizione, sarà un record che apparterrà per sempre alla storia del Napoli.
Il triste addio
La sua avventura in maglia azzurra terminò in malo modo. Nel campionato 1987/88, diventato famoso per la rimonta scudetto subita dagli azzurri dal Milan, Bagni insieme a Ferrario, Giordano e Garella fu accusato di golpismo nei confronti dell’allenatore Ottavo Bianchi. Resterà per sempre nei nostri cuori questo impavido guerriero, i tifosi azzurri l’hanno amato per il suo modo di giocare ma soprattutto per la generosità che dimostrò al di fuori del campo.