Ogni squadra ha i suoi totem, ogni allenatore i suoi titolarissimi. E nel Napoli dello scudetto, oltre agli uomini che rubavano le copertine, c’era il segreto di un centrocampo capace di dominare su ogni campo. La Gazzetta dello Sport pone l’attenzione proprio su questo aspetto e sulla scelta di Calzona di ripartire da Anguisssa e Lobotka: “Giocatori di qualità tecnica e morale, leader riconosciuti dallo spogliatoio e simboli per i tifosi”.
Napoli, il terzo tricolore…
“D’accordo, lo scudetto conquistato dopo 33 anni di attesa aveva il volto mascherato di Victor Osimhen e la magia dei numeri di Khvicha Kvaratskhelia, ma la vera differenza il Napoli di Spalletti l’ha fatta in mezzo al campo, dove ha comandato il gioco e i ritmi di gara su ogni campo, in Italia e in Europa.
Napoli, per la Champions servono…
Al Napoli servono 9 vittorie su 11 gare per provare a raggiungere il quarto posto che vale automaticamente la Champions. Questo scrive l’edizione odierna di Repubblica sulla rincorsa degli azzurri, anche se va sottolineato che quest’anno anche il quinto posto potrebbe valere un posto in Champions: “Gli azzurri hanno tutti gli scontri diretti a Fuorigrotta, dove saranno di scena sia l’Atalanta (sabato 30 marzo alle 12.30 con l’orario che ha fatto infuriare De Laurentiis), maanche la Roma (28 aprile) e Bologna (12 maggio).
Sei partite al Maradona
Le partite casalinghe saranno sei su undici, ma il Napoli dovrà vincere pure in trasferta per tentare la grande rimonta. Se per il quarto posto servono 70 punti, gli azzurri dovrebbero conquistare almeno nove vittorie.Quello che conta ora è affrontare una partita per volta, per questo non si può ancora pensare al Barcellona, ma solo concentrarsi sulla sfida di venerdì sera e portare a casa i primi tre punti della scalata alla Champions”.