I centrocampisti del Napoli: il Corriere dello Sport si è soffermato anche sul rendimento di Stanislav Lobotka e Andrè-Frank Zambo Anguissa, da quando è arrivato Francesco Calzona sulla panchina azzurra: “Il terzo allenatore stagionale dei partenopei ha avuto fin da subito le idee molto chiare su Lobotka e Anguissa che sembravano aver smarrito la retta via del rendimento. Calzona ha azzerato il passato, quello recente perché quello più remoto gli era ben noto, mica come Garcia, ha sistemato Lobotka – il leader della sua Nazionale – in mezzo ai propri pensieri.
Napoli, tornerà ‘Robotka’?…
Al regista slovacco, Calzona gli ha ricordato che un piccolo Iniesta sa come si esce dagli equivoci. Per quanto riguarda invece Anguissa, il tecnico – a differenza dei suoi predecessori – gli ha concesso di percorrere il campo in lungo ed in largo proprio come accadeva un anno fa con Luciano Spalletti. Ha rielaborato le distanze tra i reparti, perché viene più facile attaccare e difendere, e aspettando Osimhen ha consegnato a Kvara la sua fascia sinistra e una libertà vigilata da chi gli sta alle spalle, Olivera o Mario Rui e Zielinski o Traore.
E Jack…
L’edizione odierna di Repubblica si è sioffermata sul percorso di Giacomo Raspadori in questa stagione. “Da possibile caso a uomo della provvidenza: lo strano caso di Jack Raspadori. L’esempio lampante ha la faccia pulita e rassicurante di Giacomo Raspadori. Il centravanti della nazionale era diventato addirittura un caso a gennaio durante l’assenza di Osimhen. Jack non è riuscito a fare la differenza e Mazzarri gli ha preferito Simeone”.
Raspadori con Calzona
“Calzona lo ha recuperato facendolo sentire importante e decisivo. Gli ha chiesto la disponibilità di giocare sulla fascia e Raspadori non ha battuto ciglio offrendo prestazioni di sostanza pur non essendo la corsia destra la sua preferita. Lo ha dimostrato pure contro la Juventus: grande sacrificio al posto di Politano per aiutare Di Lorenzo e alla fine la zampata del campione in occasione del 2- 1, il guizzo dell’attaccante completamente recuperato alla causa”.
La duttilità di Jack
“Perché la duttilità è un valore (può esserlo pure per Luciano Spalletti dopo l’infortunio di Berardi che non disputerà l’Europeo) e Raspadori ha incarnato perfettamente lo spirito richiesto da Calzona. Tutti indispensabili. Pure per tre minuti e basta dare un’occhiata agli atteggiamenti e al linguaggio del corpo dei calciatori per capire quanto l’allenatore stia facendo breccia nella testa del suo spogliatoio”.
Per il Napoli è la strada…?
Niente malumori o insofferenze, è la strada giusta per proseguire la rimonta e sognare la prossima Champions League in attesa di tentare l’impresa contro il Barcellona al Montjuic, il prossimo 12 marzo. Ma prima c’è il Torino per un’altra sfida di grande valore agonistico, in programma venerdì in uno stadio Maradona che è tornato a sperare”.