La sconfitta con il Milan
Sono passati poche ore dall’ultima sconfitta del Napoli, l’ennesima di una stagione orrenda. Gli azzurri escono sconfitti ma possono recriminare per i due pali colpiti. Il Napoli reclama anche un rigore per fallo di mano nei minuti finali della partita. Mazzarri ha le sue colpe per aver regalato un tempo al Milan, schierando il suo Napoli con un troppo difensivo 5311.
Il primo tempo
Gli azzurri sono scesi al Meazza con lo stesso schema visto con la Lazio all’Olimpico, ma con interpreti diversi. Ci si sarebbe aspettato un Napoli arrembante, visti i successi delle dirette antagoniste al quarto posto, ma si è assistito a un match quasi soporifero che Simeone ha cercato di scuotere colpendo il palo esterno. Così come succede spesso quest’anno, la difesa si è lasciata sorprendere e, al primo errore, alla prima sbavatura, ha concesso al Milan il gol. Con la classica giocata Leao/Theo, marchio di fabbrica dei rossoneri.
Il secondo tempo
Dopo un primo tempo non all’altezza, il Napoli inizia la ripresa con altro piglio. Aiutato anche dal cambio di modulo operato da Mazzarri. Gli azzurri si impossessano della trequarti rossonera cercando di creare gioco e occasioni. Nei primi 10 minuti, Politano va due volte vicino alla rete. Simeone, su errore di Kjaer, sfiora l’incrocio. Dopo quest’azione, l’allenatore effettua un cambio poco sensato: fuori Simeone per Raspadori. Mazzarri toglie l’unica punta forte fisicamente invece di affiancargli Kvaratskhelia e inserire Lindstrom per un impalpabile Zielinski. Tutti avremmo schierato nell’ultima mezzora un 4231 che ben ha fatto nella rimonta con l’Hellas. Il Milan si fa schiacciare dal Napoli e colpisce solo con le ripartenze di Leao che per poco non raddoppia su una ingenuità di Rrahmani. Il Napoli sfiora la rete in altre tre occasioni, ma anche la fortuna non aiuta. Al minuto 89 Simic colpisce il palo e solo la dea bendata evita il classico degli autogol.
Chi ha sbagliato sul gol del Milan
Analizzando nel dettaglio il gol di Theo Hernandez si individuano almeno quattro responsabili:
- Di Lorenzo, perché invece di seguire la galoppata del terzino francese si ferma e concede tanti metri. Theo, servito da Leao nella classica azione d’attacco rossonera, approfitta delle praterie della difesa azzurra e sigla la rete decisiva;
- Lobotka, perché si lascia infilare alle spalle dal terzino rossonero;
- Anguissa e Zielinski, perché è assurdo che stiano fermi a centrocampo durante un’azione d’attacco del Milan;
- Gollini, poco convincente sul tiro del terzino francese, poteva fare di più. Soprattutto non si è ben capita la sua uscita: fosse rimasto in porta, da quella posizione defilata, non avrebbe mai potuto subire una rete.
Analisi sulla prova dell’arbitro Doveri
Finita l’analisi degli episodi di calcio, ora parliamo di Daniele Doveri da Roma che non ha convinto del tutto. Nei primi 30 minuti di partita l’arbitro non ammonisce Florenzi per un fallo su Kvaratskhelia, che lo dribbla netto in una zona molto pericolosa. Ma non è finita qui. Nel secondo tempo Florenzi quasi aggredisce Juan Jesus reo di aver strappato il pallone dalle mani del terzino rossonero che stava perdendo tempo. Niente giallo, sarebbe stato il secondo e il Milan sarebbe rimasto in 10 negli ultimi 20 minuti. Assurdo il fallo fischiato su Loftus-Cheek. Juan Jesus non commette nessun fallo. Ammonito, era diffidato e salterà la partita con il Genoa. Dubbi su due interventi in area rossonera: prima un fallo di mano non sanzionato e successivamente un pestone sul piede di Di Lorenzo non viene valutato da penalty.
Il Napoli deve abbandonare il sogno di finire quarto?
Mazzarri sta sprecando tutte le occasioni per restare agganciato al treno Champions. Tante colpe sono anche sue. Nelle 12 partite dal suo ritorno, gli azzurri hanno segnato solo 8 reti, perdendo tante partite e, soprattutto, si sono allontanati dal quarto posto. Ci chiediamo il perché insistere con una difesa a 5, invece di far giocare il Napoli con il più idoneo 4231 schierando Lindstrom, Ngonge e Kvara alle spalle di Simeone? Il mercato di gennaio ha portato tanti giocatori, ma inspiegabilmente il tecnico di San Vincenzo si ostina a far giocare Zielinski, un calciatore ormai con la testa lontana da Napoli. La gestione di Zielinski è quanto di più incredibile: fuori dalla lista Champions e titolare in campionato. Non sarebbe stato più logico l’inverso? La scusa usata per giustificare l’esclusione del centrocampista polacco dall’Europa non ci convince minimamente. Caro mister, se vuoi salvare l’onore e la panchina, inizia a conquistare un filotto di vittorie e soprattutto non far giocare la squadra con la paura di perdere.