La Gazzetta dello Sport si è soffermata sul momento dell’attaccante del Napoli Raspadori. Scrive il quotidiano sportivo diretto da Stefano Barigelli: “Domenica la squadra partenopea ha vinto con la perla di Kvaratskhelia e i cambi nella ripresa. Ma se guardiamo all’incidenza dei subentrati, non si può considerare Raspadori. L’attaccante è entrato nel tabellino solo per pochi minuti, dall’85’, al posto di Simeone: e non ha partecipato alla costruzione della rete del georgiano. La sensazione è che abbia dei concorrenti in più che gli possono togliere ulteriore spazio”.
Gli altri del Napoli
L’impatto di Ngonge è stato beneaugurante; le illuminazioni di Lindstrom hanno stupito anche i più critici verso il danese: come ruoli non sono proprio uguali a quello di Raspadori, ma nel rimescolamento dell’attacco e nelle rotazioni, anche Ngonge e Lindstrom sanno sistemarsi in porzioni di campo che potrebbero appartenere pure al compagno. Soprattutto il belga arrivato con il mercato invernale è un nuovo “pericolo” per Jack, e di riflesso anche per la Nazionale”.
Tornando al vecchio discorso…
“Se invece si torna al vecchio discorso che l’ex Sassuolo, pagato 35 milioni, sia soltanto centravanti, le scelte di Walter Mazzarri sembrano chiare: la prima opzione per rimpiazzare Osimhen è Simeone. Nel Napoli ha poco spazio e ogni allenatore ha una scusa per togliersi dagli impacci. Il dubbio se sia capitato nella squadra giusta per le sue caratteristiche cresce. Lo scarso utilizzo può togliergli la Nazionale? Sembra improbabile”.
Jack e Spalletti
Spalletti ha un rapporto di fiducia intenso con Raspadori, è sempre rimasto colpito dalla voglia, dalla professionalità del ragazzo che si presentava all’allenamento anche quando era esentato, per studiare. Il c.t. apprezza le doti tecniche ma anche le qualità umane del giocatore e nel gruppo dell’Italia la sua polivalenza fa comodo”.