Il mercato del Napoli: di seguito l’editoriale di Arturo Minervini tratto da tuttonapoli.net.
Suona il gong. Il circo del calciomercato chiude. Finalmente, direbbe qualcuno. Ora resta al campo l’ultima parola, quella che decreterà il giudizio su una stagione totalmente insensata, per quelli che erano i presupposti. Il Napoli chiude questa sessione di mercato con una scelta che farà discutere, ma che fotografa alla perfezione la confusione e l’incertezza legata al momento.
Mercato a costo zero. Con i soldi della cessione di Elmas (25 milioni) il Napoli ha preso Mazzocchi dalla Salernitana e riversato la restante cifra per assicurarsi il talento di Cyril Ngonge, esterno d’attacco in rampa di lancio dell’Hellas Verona. Operazione per il presente, ma anche per il futuro, sebbene la società abbia scelto di blindare anche Politano con un rinnovo fino al 2027. Per assurdo, sulla corsia di destra dell’attacco, ora c’è un sovraffollamento, considerando anche l’enigma che avvolge Lindstrom.
Gli altri arrivi
Solo prestiti. Le scelte negli altri settori del campo sono state più legate ad occasioni del momento, che ad una vera programmazione. È arrivato Hamed Traorè in prestito, con un diritto di riscatto a 25 milioni ed alcune incognite sullo stato di forma dell’ex Sassuolo. Servivano calciatori pronti all’uso, per l’esterno che può fare anche la mezzala, bisognerà attendere un pochino prima di giudicarne l’impatto.
Dendoncker, l’altro prestito a sorpresa. Con diritto di riscatto (anche in questo caso nessun obbligo), fissato a 10 milioni di euro. Nessun impegno finanziario insomma, per un calciatore che negli ultimi due anni si era un po’ perso e che il Napoli spera di rilanciare. Sarà un mediano aggiunto, ma all’occorrenza anche un rinforzo per la batteria dei centrali difensivi, dove si è scelto di non intervenire trattenendo Ostigard, nonostante l’operazione Perez fosse ad un passo dalla chiusura.
Il Napoli si qualificherà in Champions senza grossi investimenti?
Tutto rimandato. De Laurentiis ha preso un rischio: provare ad arrivare alla qualificazione alla prossima Champions senza fare grossi investimenti. Un immobilismo dovuto all’incertezza sulla prossima guida tecnica, con Mazzarri che a fine stagione saluterà e con un nuovo ciclo da aprire con i soldi che arriveranno dalla cessione di Osimhen. Che questi mesi servano, non come accaduto la scorsa estate, a fare serie riflessioni ed avere una visione chiara del futuro. Ora parola al campo. Così è, se vi pare…