Massimo Carrera, ex difensore della Juventus, ha rilasciato delle dichiarazioni a “Cose di calcio” in onda su Cusano Italia TV. Di seguito le sue parole.
Carrera su Inter – Juventus
“Penso stiano bene tutte e due le squadre, arrivano da due partite differenti ma entrambe hanno sofferto. La Juve ha sofferto un po’ di più, l’Inter non ha fatto una grandissima partita ma è stata brava a parare il rigore, la differenza è stata questa. Vedo analogie con la Juve del primo Conte, non eravamo favoriti come non è favorita la Juventus in questo momento. È stato bravo Allegri a tenere la Juve vicina all’Inter, domenica c’è lo scontro diretto e questo potrebbe essere lo spartiacque del campionato”
Carrera su Allegri
“Nelle ultime partite ha fatto tantissimi goal, quindi non è questione di corto muso. L’importante è vincere e tenere il passo dell’Inter, rimanere lì in occasione dello scontro diretto potrà far capire che forza hanno Juventus e Inter. Non è però uno scontro decisivo, anche perché l’Inter ha una partita in meno”.
Su Inter e Juve
“Allegri sta cercando di dare un’identità alla Juve, l’Inter ce l’ha già. L’Inter è una squadra già rodata, la Juve in questo momento sta cercando di trovare un sistema adatto ai giocatori che ha in rosa. Penso sia questa la differenza. Sicuramente poi le motivazioni, i giocatori quando fanno parte di queste grandi società sanno che devono vincere, quindi, come diceva il grande Agnelli, vincere è la cosa più importante. Inzaghi ha puntato su quello, l’Inter gioca per vincere”
Conte al Milan?
“Non sono il suo procuratore, ma so che Antonio, soprattutto quest’anno, ha potuto studiare altre cose che riguardano il campo, cambiando anche idea di gioco. Bisogna entrare nella sua testa, capire se in base ai giocatori che ha può fare quello che ha intenzione o sarà in grado di farsi comprare i giocatori per attuare il suo sistema. Sono cresciuto con il 3-5-2 di Antonio, ho fatto 5 anni con lui, 3 alla Juve, 3 in nazionale. È un sistema di gioco che, se hai i giocatori giusti e non fai copia incolla, mi piace tantissimo. Poi purtroppo ho avuto sempre squadre in corsa e mi sono dovuto adattare ai giocatori che avevo. Ma mi piace non essere sistematico e cambiare modulo anche in base alla squadra avversaria. Ci deve essere un piano B, altrimenti sei facile da affrontare. Potrei comunque pensare di tornare a lavorare con Antonio perché, a parte l’amicizia che ho con lui, sono stato bene, impari tantissimo ed è bello lavorare insieme. Lui pretende tantissimo, prima da sé stesso, poi dallo staff e dai suoi giocatori”
Sul Napoli
“Il Napoli ha vinto lo scudetto l’anno scorso, poi è successo quello che è successo. Vincere, si può vincere, tutti possono vincere, è rivincere che è difficile. Sicuramente l’addio di Spalletti è stata una mazzata per tutti e Garcia non è stato in grado”
Ha concluso l’ex calciatore