Dario Marcolin, cronista Dazn ed ex calciatore del Napoli, è intervenuto a 1 Football Club su 1 Station Radio.
Che gara si aspetta tra Napoli e Cagliari?
“Anzitutto la testa del Napoli è ritornata a posto con una grande vittoria. Un successo che garantisce l’accesso agli ottavi. È una vittoria che vuol dire tanto per i giocatori, così come il non aver subìto reti. Il Cagliari, con la vittoria all’ultimo minuto contro il Sassuolo, diventa una squadra che può giocare fuori casa in modo più libero. Una squadra che può provare a mettere in difficoltà gli azzurri. Bisognerà prestare attenzione all’euforia dei sardi. Inoltre, giocare dopo tre giorni non è facile. Quando si è tornati ad una condizione mentale ottimale, però, tutto può riuscire. In queste situazioni, c’è qualcosa che scatta nella testa dei calciatori”.
Tuttavia, Kvaratskhelia non riesce a trovare la via del gol…
“Kvara sta attraversando un periodo particolare, non tanto nelle prestazioni quanto nella fase realizzativa. Ci sono dei momenti, nella carriera dei giocatori, in cui ti riesce tutto ed altri, invece, in cui nemmeno le cose più semplici riescono a concretizzarsi. Per me, Kvara resta un calciatore straordinario. Spiega Marcolin, penso alla giocata con la quale ha liberato Natan in occasione del raddoppio. Anche quando fa meno, riesce a fare tanto”.
Natan man of the match della sfida al Braga: è d’accordo?
“La sua prima mezz’ora credo sia stata straordinaria, anche se andrebbe analizzato il valore dell’avversario. Oggi, credo che Natan sia catalogato, nella testa di Mazzarri, come il terzino che sostituisce Rui e Olivera. È un calciatore che può garantire spinta oltre che copertura”.
Come crede che preparerà, Claudio Ranieri, la gara contro il Napoli?
“Ranieri è uno solido, pratico e che cerca sempre di trovare il punto debole degli avversari. Il Napoli attaccherà con tanti uomini e la squadra di Ranieri può colpire negli spazi. Anche le palle inattive possono essere un fattore. È una squadra che, nell’ultimo mese e mezzo, è stata meno bella ma più pratica, come il carattere del suo allenatore”.
Dove è migliorato il Napoli di Mazzarri rispetto al Napoli di Garcia?
“Anzitutto nelle distanze, il Napoli di Garcia era diventato molto lungo e largo. Anche nella cattiveria, come avvenuto nella partita di Torino e Madrid, dove i partenopei hanno offerto ottime prestazioni. C’è da migliorare nella fase difensiva, anche se andrebbe considerato che Walter non ha mai avuto molto tempo per lavorare didatticamente sul reparto. Parliamo di un allenatore molto maniacale da questo punto di vista. Anche la battuta di ieri, in cui ha detto che il Napoli non aveva subìto un gol di testa nell’area piccola, lascia intendere la sua attenzione per il reparto difensivo ed i particolari della gara”.
Conclude Marcolin