Italia Spalletti
Foto: Sportmediaset

Il gioco impostato dal ct azzurro inizia a intravedersi, ma quello caratteriale è un problema da non sottovalutare verso Euro 2024

Italia: così Spalletti vuole rilanciare gli azzurri. Cinque gol alla Macedonia del Nord per compiere la prima parte della propria missione chiamata Euro 2024 e al tempo stesso scacciare i brutti ricordi spalmati da Palermo a Skopje. L’Italia di Luciano Spalletti si è divertita e ha fatto divertire nel 5-2 dell’Olimpico, mostrando cose nuove ma anche vecchi difetti come nel blackout del secondo tempo che ha riaperto una contesa troppo presto data per finita. Riporta Sportmediaset, l’attenzione ora si sposta tutta su Leverkusen, casa in affitto dell’Ucraina da affrontare con due risultati a disposizione su tre. Non sempre un vantaggio nel recente passato azzurro a tutti i livelli. Ma cosa ci ha lasciato il 5-2 contro la Macedonia del Nord?

Chiesa al centro del villaggio

Con Federico Chiesa guadagniamo tanto“. Così alla vigilia si era espresso il ct Spalletti nel dichiarare la propria felicità nell’avere a disposizione l’esterno della Juventus, una stella in questa nazionale quando le condizioni fisiche glielo consentono. La controprova è arrivata subito sul campo con una prestazione da leader tecnico e tattico che ha spaccato in due la partita già nel primo tempo, nonostante le (tante) botte subite dai primi minuti.

Gli strappi

sulla sinistra hanno fatto la differenza sia in profondità che con il movimento ad accentrarsi; “sa saltare l’avversario” e lo ha dimostrato contro il malcapitato – e adattato a destra – Manev; “sa fare gol” e la doppietta, soprattutto con il primo gol dal limite subito dopo il rigore sbagliato da Jorginho parla da sé.

Se le condizioni fisiche lo sosterranno è normale per Luciano Spalletti fare in modo di esaltare le caratteristiche tecniche di Chiesa, giocatore che già all’ultimo Europeo – quello chiuso in trionfo – ha dimostrato di poter fare la differenza su certi palcoscenici. La partenza sulla riga laterale gli regala quello spazio vitale per prendere fiducia e velocità puntando l’avversario sia a destra che a sinistra.

Tecnica e aggressività

Il 4-3-3 impostato dal ct è stato piuttosto camaleontico contro un avversario che, va detto, glielo ha permesso. La fase offensiva impostata a tre ha permesso di studiare movimenti e tagli simultanei, ma alla base di tutto il gioco della nuova Italia ci sono tecnica e aggressività. Tecnica per affidarsi indistintamente al palleggio breve o al cambio di gioco di 30-40 metri tra mezzali e attaccanti esterni, consegnando a questi ultimi la possibilità di puntare avversario e porta oppure triangolare nello stretto premiando gli inserimenti senza palla dei compagni.

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Carmine Amarante
Ho 31 anni sono un collaboratore di TerzoTempoNapoli, oltre ad essere un grande tifoso del Napoli. Il mio obiettivo è quello di diventare giornalista pubblicista.

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