“Sono sempre legato al Milan, ma quando gioca contro il Napoli…”, disse con un pizzico di sorriso Albertino Bigon in uno speciale del 2015 dedicato al decimo scudetto della storia rossonera, quando il figlio Riccardo era ancora direttore sportivo del ‘Ciuccio’. Il tecnico del secondo tricolore e della prima Supercoppa italiana della storia partenopea è stato un’ottimo calciatore e con i ‘Casciavit’ festeggiò tre Coppe Italia, una Coppa delle Coppe e ‘quello’ scudetto della stella. Il 20 maggio 1973 negli spogliatoi del Bentegodi scoppiò in lacrime… Voleva fare il medico. ”Ho interrotto il liceo classico e mi è dispiaciuto, ma il calcio mi ha risucchiato”, ha dichiarato lo scorso anno a Germano Bovolenta in un’intervista alla Gazzetta dello Sport. Era un centravanti capace però di ricoprire più ruoli ed è stato anche un ‘falso nueve’.
Quella prima volta a Napoli
Forse non tutti sanno che transitò a ‘Città nuova’ anche da giocatore: venne infatti acquistato dal club partenopeo nel 1967 ma con il Napoli non giocò mai e dopo alcuni mesi si trasferì alla Spal. Esordì in Serie A da allenatore del Cesena il 13 settembre 1987 e di fronte vi era il ‘Ciuccio’ campione d’Italia di Ottavio Bianchi.
Quella rimonta sulla Viola
Tra le sue pagine più belle sulla panchina partenopea si ricorda la vittoria in rimonta sulla Fiorentina in quella domenica che vide Roberto Baggio miglior attore non protagonista sul palcoscenico del San Paolo. <<Dopo quella rimonta ho iniziato a credere allo scudetto>>, disse Albertino durante i festeggiamenti quel 29 aprile 1990.
L’amico di Napoli
In occasione del terzo scudetto Sky Sport ha riunito i tecnici dei precedenti tricolori e Bigon ha diciarato a Massimiliano Nebuloni: <<Dopo questo scudetto un mio amico di Napoli mi ha mandato una poesia recitata in dialetto. Mi sono commosso>>.