Napoli

La vittoria del Napoli al Bentegodi ha indicato la strada da seguire

I tre punti conquistati dal Napoli al Bentegodi sono importantissimi ma ancora niente è stato fatto. La gara di Verona ha dato delle indicazioni chiare al tecnico, sia riguardo agli uomini da mettere in campo che dal punto di vista tattico. In molti hanno gridato ad una grande partita giocata dai campioni d’Italia anche se in realtà ci sono state parecchie situazioni da rivedere. È vero che nel corso del primo tempo la squadra ha dominato e creato occasioni oltre alle due reti segnate. È anche vero però che nel secondo sono venuti fuori alcuni limiti preoccupanti e se oggi Meret non avesse fatto il suo dovere la partita poteva diventare un’altra mancata vittoria. Il calo fisico nei secondi tempi è diventato un triste marchio di fabbrica degli uomini di Garcia, così come la difesa troppo bassa.

Bene Raspadori nel suo ruolo e Kvaratskhelia e Politano più liberi di muoversi

Una cosa va detta subito, Raspadori ha giocato bene nel suo ruolo ha dimostrato di essere a suo agio nei pressi dell’area di rigore e ha tirato anche tre calci di punizione, tutti nello specchio e tutti pericolosi. Questo conferma che il ragazzo ha delle doti da poter sfruttare se schierato come centravanti. Inoltre la presenza dell’ex Sassuolo, vista la sua diversa struttura fisica rispetto ad Osimhen, ha permesso alla squadra di manovrare di più e con qualità portando di conseguenza più uomini in fase offensiva. Con Osimhen, almeno in questa stagione il Napoli ha sempre giocato col lancio lungo lasciando spesso il nigeriano da solo a combattere con la difesa avversaria. È proprio vero che certe volte non tutti i mali vengono per nuocere. Anche Kvaratskhelia e Politano infatti sono stati tra i migliori e hanno fatto a turno addirittura da trequartisti e trovando più spazi.

Cajuste ha finalmente dimostrato tutto il suo valore

A proposito di mali che non vengono necessariamente per nuocere dobbiamo sottolineare l’ottima prestazione di Cajuste. In mezzo a due giganti del centrocampo come Lobotka e Zielinski ha fatto pienamente la sua parte, facendo valere fisico, tecnica e personalità. Dispiace dirlo ma con lo svedese in campo abbiamo visto tutto quello che è mancato con Anguissa in questa prima parte di stagione.

Squadra lunga che inevitabilmente perde giri nella ripresa

Passando alle dolenti note, dobbiamo registrare ancora una volta una squadra lunghissima e larghissima sul campo. La difesa ha sistematicamente portato gli avversari fino al limite dell’area abbassandosi costantemente e senza ragione. Chiaramente questo tipo di movimento fa perdere le misure anche al centrocampo e di conseguenza all’attacco. Questo crea più di un problema. Innanzitutto si creano spazi enormi che gli avversari possono sfruttare in piena libertà. In secondo luogo i centrocampisti si trovano a dover fare un super lavoro e inevitabilmente calano nelle ripresa. Tutto questo si traduce in occasioni da gol per l’avversario e in occasioni come oggi, dove la squadra si trova ad essere in vantaggio di tre reti, dovrebbe rallentare i ritmi palleggiando anziché creare spazi e rischiare di subire gol. Se oltre a questo ci si mette anche Rrahmani a fare scelleratezze come quella sul gol del Verona c’è ancora molto da registrare in difesa.

Troppo presto per capire se il Napoli è guarito

In ogni caso è troppo presto per valutare le reali condizioni del Napoli. Al netto di quello che è stato detto bisogna aspettare almeno le prossime due gare per dare un giudizio equilibrato. Martedì in Champions la partita non sarà semplice nonostante le difficoltà che sta attraversando l’Union Berlin. I tre punti per i partenopei sono fondamentali per proseguire nel migliore dei modi l’avventura europea. La sconfitta in casa col Real ha quasi blindato il primo posto nel girone per gli spagnoli, adesso tocca agli azzurri blindare il secondo e provare a giocarsi la prima posizione. Altrettanto importante sarà la sfida col Milan che potrebbe nel frattempo andare a +7. I rossoneri vengono da tre risultati positivi contro i campioni d’Italia, soprattutto la schiacciante vittoria in campionato al Maradona dello scorso anno. Per il momento è stato fatto solo un piccolo passo, ma è pur sempre un passo in avanti.

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