Marino Napoli

Pierpaolo Marino, ex direttore sportivo del Napoli, è intervenuto a Radio Crc durante Si Gonfia la Rete. Queste le sue parole:

“L’inizio di stagione del Napoli? Il commento non può essere positivo sia per il gioco espresso dalla squadra sia per alcuni aspetti estetici che vengono fuori. È una situazione che in questo momento non è commentabile con entusiasmo, ma c’è tutto il tempo per recuperare. Se l’assenza di un ds di campo può pesare? Certo, Mauro Meluso che è un bravissimo direttore sportivo, non ha il curriculum tale da potersi confrontare con una squadra fresca di scudetto in maniera carismatica. A Bologna è stata una prestazione un po’ migliore, ma il Napoli con la rosa che ha, avrebbe dovuto fare una partita diversa”.

“L’allenatore deve stare molto attento ad avere dei punti di riferimento importanti nella squadra mentre tutti assimilano le sue idee. Sono quei giocatori bandiera a cui far capire che sono imprescindibili. Parlando delle ultime edizioni della mia Udinese, gli allenatori non si permettevano di cambiare De Paul se non lo richiedeva lui o se la partita non richiedeva una mossa tattica imprescindibile. Anche da un punto di vista psicologico non avrei toccato Osimhen che poco prima aveva sbagliato un rigore. Il tweet di De Laurentiis? A me sembra che il tweet di Aurelio sia sibillino. Perché può essere ironico e concreto o reale. Può essere interpretato sia in modo positivo che negativo”.

“Non riesco a dare un’interpretazione, ma se vuole dire qualcosa sa dosare le parole. Sembra dire tutto e niente quel tweet, forse anche perché c’è il turno infrasettimanale e nessuno si mette a toccare l’equilibrio di una squadra quando mancano due giorni ad una partita. Penso che quando il Napoli giocherà le partite che deve giocare, uscirà fuori. Episodi di calciatori in campo? Sono accaduti anche a me, ma sono molto sanguigno, il giorno dopo raduno la squadra e riprendo il giocatore davanti a tutti perché quella è la cosa che gli fa più male. Non mi trattengo, intervengo subito, riunioni su riunioni anche coinvolgendo l’allenatore che è un dipendente dell’area tecnica. Un direttore è libero di intervenire nella squadra”.

Conclude Marino

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Carmine Amarante
Ho 31 anni sono un collaboratore di TerzoTempoNapoli, oltre ad essere un grande tifoso del Napoli. Il mio obiettivo è quello di diventare giornalista pubblicista.

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