Oggi, in esclusiva per TTN, abbiamo intervistato Alessandro Abbondanza, ex calciatore del Napoli anni 70. Lo ricordiamo nel Napoli 1970/71 con un 3 posto, 15 presenze e 2 gol. Ha giocato con Calciatori come Zoff-Juliano-Altafini-Sormani (detto il Pelè bianco) ed Ottavio Bianchi (artefice del primo scudetto a Napoli con Maradona), Bruscolotti-Canè-Damiani.
A Roma, sponda laziale, se lo ricordano nella promozione dalla serie B alla A con 25 presenze e 7 gol, giocando con Chinaglia e D’Amico.
Come hai vissuto la gioia dopo 33 anni di questo scudetto?
“E difficile da spiegare. Essendo del Sud, è sempre qualcosa di particolare, di meraviglioso. Comunque è stato una sorta di avvicinamento negli anni. Non è stato un fulmine a ciel sereno. Perché già negli anni passati il Napoli si è sempre distinto. Ad iniziare da Mazzarri, con Benitez, Sarri, Ancelotti. E, per finire, con Gattuso. Fino ad arrivare a Spalletti. Che è riuscito a centrare l’obbiettivo.”
La cosa che ti ha meravigliato?
“La cosa che mi ha meravigliato è stato il dominio assoluto. Con distanze incredibili da quelle che ti inseguono. E più titolate di te. Quando metti dietro squadre come Inter, Milan Juventus, vuol dire che eri proprio superiore in tutto. E lì la soddisfazione è aumentata tre volte tanto“.
La partita dove hai capito che qualcosa stava cambiando?
“Guarda, è una percezione che ho avuto abbastanza presto. Perché vedevo che c’era qualcosa già dall’inizio. Che avremmo potuto fare qualcosa di grande. L’unica cosa, come detto prima, è che non pensavo di arrivare con tanti punti davanti a quelle squadre. Però, poi, per strada, credo che nessuno possa dire nulla. Ce lo siamo meritati. Soprattutto i nostri giocatori. Perché hanno fatto qualcosa di straordinario.”
Il giocatore che ti ha più entusiasmato?
“Beh, ti aspetti che dica Osimhen. Ma dico: Kvaratskhelia. Perché mi rivedo in lui, quando giocavo. Non che siamo uguali al 100%. Ma, come caratteristiche, siamo molto simili. Vederlo puntare e saltare l’uomo, i dribbling, quelle palle in mezzo alle gambe all’avversario, è qualcosa che mi fa impazzire. Poi, è vero, ci sono altri che hanno inciso molto di più. Come Simeone, Politano, il Capitano Di Lorenzo, Raspadori, Lozano, Osimhen, Zielinski. Tutto il gruppo ha dato qualcosa. Ma io mi rivedo molto in Kvaratskhelia“.
Il tuo pensiero su Aurelio De Laurentiis?
“Come imprenditore è bravissimo. E’ riuscito a farci stare a livelli alti per tanti anni. Laddove il Napoli non era mai riuscito a stare. Siamo da 15 o 16 anni a livelli di alta classifica. Ed in Europa. Sotto questo aspetto, non posso dire nulla di più. Magari si può discutere del suo carattere ed atteggiamento. Che ad alcuni non piace. Ma se devo guardare i risultati, e quelli sono determinanti, mi tolgo il cappello “.
Adesso che abbiamo vinto, i tifosi si aspettano di più: cosa pensi?
“Credo sia normale, che tutti, ora, aspirino ad arrivare a qualcosa di più. Come in Champions League. Dove abbiamo fatto bene. Ma ci è rimasto l’amaro in bocca, nelle due partite nei Quarti contro il Milan. Vedi: siamo arrivati, in quelle due partite, con degli infortunati importanti. Quando, poche partite prima, andava tutto bene per noi. Ed il Milan era in crisi di risultati. Invece, in quelle due partite, loro hanno trovato la forma. Noi, con degli infortunati determinanti, abbiamo pagato dazio. Ma, comunque, non dobbiamo dimenticare neanche il Campionato. Che rimane sempre importate. Perché penso che possiamo ancora dire la nostra. Visto che noi, nell’organico, abbiamo mantenuto lo stesso assetto. Tranne la partenza di Kim. Poi, il resto, è rimasto uguale. Mentre le altre devo assemblare il tutto”.
Pensi ad un bis?
“Ripetersi è sempre difficile, un po’ per tutti. Non per fare le vittime, ma, essendo una squadra del Sud, noi dobbiamo sempre fare più fatica in confronto alle squadre del Nord, per arrivare a certi successi. Queste sono le mie percezioni. Io, quando giocavo, queste cose non le percepivo in campo. E ho giocato anche al Nord, come a Monza, a Pisa. Ma dopo, quando ho smesso, da tifoso ho notato queste differenze. Chiamale cosi, se vuoi, ma è la realtà attuale. La Lega Calcio, alcune volte, ci mette del suo.“
Gli arabi stanno condizionando il mercato ?
“Si. Basta vedere Gabri Veiga. Ma, sinceramente, non mi meraviglio. Ormai le bandiere non esistono più. Comanda, ora, il Dio soldo. Il ragazzo, è vero, prenderà molti soldi. E’ giovane. Ma va a giocare in un campionato sconosciuto. In un paese diverso. Con una cultura diversa. Comunque, ormai, se continuano così, sarà difficile trattenere i Giocatori. Non li condanno. Ma non condivido. Come detto prima, le bandiere sono merce rara“.
Appunto: un tuo parere sul rifiuto di Zielinski
“E’ stata una cosa bella. Ha pensato più alla famiglia ed all’ambiente. Lui a Napoli si trova bene. E’ vero che qui l’hanno criticato spesso. Ed ancora alcuni lo fanno tutt’ora. Ma lui ama la città. E’ una bella persona. I soldi non gli mancano. Non ha guardato a quello. Anche perché, con la moglie, è impegnato molto nel sociale.“
Il tuo rapporto con Paola Morra e Hugo Maradona
“Bello. Di amicizia. Io e Hugo ci siamo conosciuti qui, in una trasmissione locale. La frequentavamo come ospiti sportivi. Mia moglie è amica di Paola. Loro si sentono spesso. Due persone genuine, alla mano. A differenza di cosa possa pensare la gente, visto il cognome.”
Concludiamo con la vicenda Spalletti e Gravina: cosa ne pensi?
“Su Spalletti, bisogna dirgli: grazie. Per quanto fatto a Napoli. Ci ha riportato un tricolore. Ha riportato la gente, le famiglie, allo stadio. Non va criticato per il fatto della Nazionale. Io non credo quando parlano di anno sabbatico. Non c’è mai un fondo di verità in questo. Ma alla Nazionale non si rinuncia. Bisogna essere onesti. Almeno non è andato in un altro Club. Su Gravina, credo e spero che la vicenda con De Laurentiis non pesi in Campionato. Se no, sarebbe scandaloso. Ma non voglio crederci che il palazzo si metta contro il Napoli. Anche se… Basta ho detto troppo!“
Ringraziamo Alessandro Abbondanza per la sua disponibilità, alla prossima intervista, grazie a tutti.
Alberto Impallomeni
Un po’ di storia dei calciatori della nostra amata squadra