Emanuele Calaiò, ex attaccante del Napoli, ha rilasciato alcune dichiarazioni a “Piazza Affari” su TMW Radio. Queste le sue parole:

Sensazioni sul Napoli a pochi giorni dall’avvio del campionato

”Le sensazioni mi dicono che la squadra è rimasta più o meno quella dello scorso anno. Essendo rimasto Osimhen con gli altri big, il Napoli parte davanti alle altre, anche se Milan e Inter si sono rinforzate”.

Potrebbe essere un’incognita il fatto che Garcia sia al primo anno, mentre Spalletti ha vinto al secondo?

“Garcia ha un curriculum diverso e non sarà semplice. Ha un gioco diverso rispetto a quello di Spalletti. C’è meno palleggio e più sostanza, si va al sodo verticalizzando molto. Spalletti aveva creato un gruppo unito, senza scontenti e senza lamentele”.

Calaiò è convinto di questi nomi portati a rafforzamento della squadra, che ancora una volta sembrano degli illustri sconosciuti?

“Penso che la politica del Napoli sia da imitare. Molte altre società dovrebbero seguirla. De Laurentiis prova ad investire verso nomi sconosciuti per i tifosi, ma gli scout conoscono benissimo i profili che gli azzurri si sono portati a casa. Lui bada a prendere giocatori giovani, pagandoli poco per poterli poi rivendere al doppio o al triplo. Anche se è andato via Giuntoli sono rimasti tutti i talent-scout che già bene lavoravano prima”.

Trasferta di Frosinone. Che tipo di interpretazione ti aspetti?

“Il calcio è strano e soprattutto alla prima, con le squadre in rodaggio, può succedere di tutto. Il Napoli è Campione d’Italia ed è la favorita per lo Scudetto, quindi deve partire forte. Il Frosinone è una squadra piena di entusiasmo, che andrà a mille. Di Francesco è lontano dai giochi da qualche anno, pur restando un allenatore importante che vorrà fare bene”.

Un pensiero di Calaiò su Spalletti e sulla querelle De Laurentiis/FIGC

“Spalletti ha ancora un anno di contratto e non sarà facile liberarsi. Spalletti voleva prendersi un anno sabbatico e l’ha fatto. Rinunciare alla Nazionale non è facile. Lui è un grande allenatore e un grande professionista e verrà ricordato a vita a Napoli. Per la Nazionale non sarebbe per niente male, perché lui è uno bravo anche nel far crescere i giocatori. La nostra Nazionale ha bisogno di far sviluppare alcuni giovani. Lui o Conte sarebbero perfetti, pure se in Nazionale contano i giocatori molto più che le guide tecniche”.

Conclude Calaiò

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