A TerzoTempoNapoli.com, il Vice Direttore Alessandro Cardito parla del Napoli e della sua metodologia di analisi della Percentuale Realizzativa Media con il Giornalista di Pubblicanow Valerio Tramontano.

Match Analysis: nell’analisi di una partita, di una squadra, quali sono i fattori che vai a considerare?

“Mi piace molto la definizione di Match Analyst. Ma diciamo meglio che mi considero un osservatore. Ho un passato di Calciatore e di Allenatore. E, per evitare i “secondo me”, ho cercato, il più possibile, di “oggettivizzare” le analisi delle gare che seguo per il Media TerzoTempoNapoli.com. Mi riferisco ai principi del grande Mister Marcelo Bielsa. Allenatore Argentino. Che è stato anche CT della Seleccion, la Nazionale argentina. Noto, nel mondo, per essere uno dei più bravi Allenatori in circolazione. Nonché Maestro. Viene anche al Centro Tecnico Figc di Coverciano. A fare delle lectio magistralis agli Allenatori professionisti italiani ed europei. Lui dice che la gara va valutata in base a quanti attacchi riesci a portare alla squadra avversaria. E, quindi, di conseguenza, il tuo gioco, che sia con baricentro basso, o che sia con baricentro alto, bisogna vedere quanto sia efficace. Cioè, quante occasioni, per arrivare al gol, riesce a creare. Gli attacchi sono i presupposti della rete, del gol, della finalizzazione. Ma purtroppo o, talvolta, per fortuna, non sempre gli attacchi alla porta avversaria vengono portati a buon fine. Non sembra, ma quei 18 metri quadrati della porta, difesi pure dal Portiere, quindi 18 metri quadri “lordi”, sono molto ma molto difficili da violare. Il Calcio non è il Basket. Non si segnano tanti gol. Tranne eccezioni…”

Con questi strumenti di analisi del Napoli, si vanno ad individuare anche le debolezze dell’avversario?

“Avviene di conseguenza. Cioè, facendo l’analisi degli attacchi. Una squadra cerca di portare attacchi all’avversario. Ma, purtroppo, si ricevono anche gli attacchi avversari. Difficile che una gara finisca con zero azioni pericolose subite. Infatti, da quando faccio questo tipo di osservazione, non ricordo di aver visto uno 0-0 di Azioni Salienti. Come le definisco io. Non sono gli Highlights, montati dalle varie emittenti televisive. Perché, spesso, non so per quale motivo, quale sia il loro criterio, tante Azioni Salienti non compaiono. Io, invece, con penna e taccuino mi segno tutto. Con questi appunti cartacei, poi, vado ad elencare tutte le azioni pericolose. Cioè quelle conclusioni pericolose, effettuate dall’interno dell’area di rigore avversaria. Oppure dal limite della medesima. Le Azioni Salienti sono sia di una squadra, sia di un’altra. È quasi impossibile registrare uno 0-0, anche delle Azioni Salienti. Di solito, anche gli 0-0 sono sempre molto combattuti. E, molto spesso, anche con tanti gol sfiorati”.

Influiscono anche i cambiamenti tattici su queste valutazioni?

“Questo tipo di analisi cerca di capire se sei efficace. Anche a prescindere dalla tattica. La mia è un’analisi delle Azioni Salienti. Come le abbiamo definite prima. La lega Serie A, ma anche le altre Leghe straniere, hanno diffuso una serie di evolute analisi statistiche. Per esempio gli XG, i gol attesi. Tramite algoritmi. Io faccio un’analisi dal volto umano. Non mi avvalgo di algoritmi. Ma, alla vecchia maniera, relaziono minuto per minuto. Su quelle azioni che, in base alla definizione di prima, si svolgono all’interno dell’area di rigore avversaria. Vengono segnate quelle del Primo Tempo. Quelle del Secondo Tempo. Quelle totali a fine gara. A queste azioni, poi, ovviamente vanno collegate le eventuali reti fatte. I goal subiti. Tutto questo comporta un’altra osservazione: la Percentuale Realizzativa Media. Un concetto molto diffuso nel Basket, per esempio. Nel Calcio non è un parametro osservato. Penso di essere, forse, l’unico ad indagarla. Da quello che vedo, sento e leggo. Non ho tutta l’osservazione del panorama mediatico nazionale ed internazionale. Però di Analisi della Percentuale Realizzativa Media, della singola gara e di quella stagionale, non ne vedo. Aggiungo che si può estrapolare anche una Percentuale di Capacità Difensiva Media”.  

Quali sfide incontra il Match Analyst quando osserva e raccoglie questi dati?

“Il Match Analyst fa un lavoro funzionale alla pianificazione del microciclo settimanale. Cioè propedeutico alle opportune proposte settimanali di allenamento migliorativo. Per il gruppo squadra. In combinato disposto con i colleghi dello Staff Tecnico. E, ovviamente, con il Responsabile della Prima Squadra. Quello che faccio io è, invece, più un’osservazione da cronaca giornalistica. Purtroppo la mia non è un’analisi per migliorare il modello prestativo degli Atleti. L’obiettivo è quello di raccontare i fatti nella maniera più oggettiva possibile. Perché, ovviamente, il Calcio è uno sport molto popolare. E, troppo spesso, se ne parla dando quasi l’impressione di aver, ognuno, visto tante gare diverse. Invece la gara è sempre quella. Ed è una sola. Cerco di “oggettivizzare” il più possibile i dati fattuali”.

Alessandro, c’è una partita del Napoli che ti ha particolarmente impressionato per i dati riscontati?

“Faccio due esempi. Napoli-Juventus 5-1. Di solito, gli scontri al vertice sono molto combattuti. E decisi da pochi episodi salienti. In quel caso lì, c’è stata un’apparente disfatta. Una gara apparentemente troppo sbilanciata. Ma, invece, selezionando la prima metà del Primo Tempo, la seconda metà, la prima metà del Secondo Tempo ed, infine, seconda metà del Secondo Tempo, si trovano quattro fasi. E ci si accorge che, quel 5-1, è scaturito dopo tutta una serie di episodi da una parte e dall’altra. Con molto equilibrio, nelle Azioni Salienti. La differenza la fece una Percentuale Realizzativa abnorme da parte del Napoli. Che sposto’ tantissimo l’inerzia della gara. Però, se il Portiere Meret non fa il miracolo, a fine Primo Tempo, si va ad un parziale di 2-2. Quindi l’evoluzione successiva della gara, viene condizionata.

Napoli e Milan?

Vi parlo anche degli incontri tra Napoli e Milan, in Champions League. Sono state due gare dove la prevalenza è stata totalmente a favore del Napoli. Al di là degli Arbitraggi. Praticamente abbiamo avuto, tra Andata e Ritorno, un totale di 28 Azioni Salienti a 6. Il Milan ha capitalizzato in una maniera impressionante, la propria capacità di essere pericoloso. Ben il 50% di Percentuale Realizzativa. Mentre il Napoli, una percentuale irrisoria di appena il 3,57%. 1 solo misero gol su 28 tentativi. Si consideri che la Percentuale stagionale del Napoli, si è quasi sempre attestata tra il 22 e il 23%. Vale a dire che, su 10 azioni, si fanno qualcosa come 2/3 gol a gara. Se il Napoli, anche contro il Milan, avesse confermato questa sua Percentuale Stagionale, avrebbe realizzato qualcosa come 6 gol. Questo tipo di osservazione serve proprio a questo: continua a non essere molto facile fare gol. Però l’analisi rimane. I presupposti ed anche il merito sportivo, che ne poteva scaturire, non sono quelli del punteggio finale di quelle due gare”.

Quali sono i tuoi obiettivi professionali futuri, in merito all’osservazione calcistica: vorresti diventare un Match Analyst professionista? E ci dici del momento più gratificante della tua collaborazione con TerzoTempoNapoli.com?

“Mi piacerebbe molto diffondere questa metodologia di analisi. In tutti i modi professionalmente possibili. E per quanto concerne le gratificazioni, devo ringraziare i Direttori di TerzoTempoNapoli.com: il Prof Vincenzo Vitiello ed il Prof Antonio Abate Miele. Rispettivamente ex docenti di Fisica e di Matematica. Sono stato una loro scoperta. Hanno apprezzato questi numeri. Che i lettori potranno approfondire su TerzoTempoNapoli.com, nei miei commenti tecnici alle gare del Napoli Calcio”.

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