Eugenio Albarella, preparatore atletico, è intervenuto nel corso della trasmissione Marte Sport Live, condotta da Emanuela Castelli, in onda su Radio Marte.
Queste in sintesi le parole di Eugenio Albarella:
“Rivoluzione dirigenziale del Napoli? Bisogna capire se è stato un cambiamento voluto o subito. L’importante è che il Napoli si dia una continuità nel suo DNA e che la scelta dei nuovi dirigenti sia in linea con quello che il Napoli ha fatto vedere nella passata stagione, consacrandosi come Società importante e stimata a livello internazionale.
Quanto è importante la preparazione atletica estiva per la buona riuscita della stagione? C’è da sottolineare che la preparazione pre-season è composta da tanti elementi di cui l’aspetto fisico è solo una componente.
Se si vuole legare questo periodo all’aspetto squisitamente atletico si commetterebbe un errore, perché il poco tempo che hanno gli staff a disposizione deve essere sfruttato per dare alla squadra quegli input in funzione della filosofia e della metodologia di allenamento del nuovo gruppo di lavoro.
Aspetto fisico, atletico, tattico ma anche emozionale? Bisogna lavorare molto sull’empatia e la capacità di entrare in connessione con il singolo giocatore, in modo da riuscire a trasmettergli quegli input fondamentali che gli serviranno nella stagione.
È questo il nodo della preparazione estiva.
Quanto è importante in questo la presenza in spogliatoio di una figura di raccordo tra il nuovo allenatore e il gruppo squadra, come potrebbe essere Anguissa, che già conosce Garcia?
Sicuramente avere tra i calciatori qualcuno che abbia già avuto esperienza con il nuovo staff ed il nuovo allenatore rappresenta un vantaggio, perché possa essere da riferimento è confronto sia da parte dei compagni che dell’allenatore per accelerare il momento di studio da entrambe le parti e mettere subito in pratica gli input fondanti della filosofia di gioco del nuovo mister.
Poco tempo a disposizione per squadre impegnate con calendari sempre più fitti?
Questo è il problema principale di tutte le squadre di alta classifica. Il Napoli è partito tre giorni fa, avendo in teoria a disposizione 5 settimane prima di iniziare una stagione lunga quasi 10 mesi, ricca di impegni nazionali ed internazionali, fino ad un massimo di ben 80 partite in un anno. Considerando questo, si capisce quanto sia fondamentale questa finestra di preparazione, che si riduce a quattro settimane per tutti i giocatori che sono partiti con le loro nazionali a fine campionato scorso.
È una corsa contro il tempo, è il parametro che determina la qualità del lavoro, ed è per questo che dico che in questo periodo non ci si può concentrare solo sull’aspetto fisico ma si deve estendere la propria attenzione e cura a tutta la complessità di uno sport di squadra, dove ci sono una serie di elementi che devono essere curati fin nel dettaglio.
Mi pare che il Napoli volesse in passato realizzare una struttura di società mettendola a disposizione dello staff in itinere con l’allenatore e mi pare il progetto sia venuto meno. Questo avrebbe accelerato la possibilità di comprendere la storia, i dati per ottimizzare quel poco tempo che si ha a disposizione”, ha concluso Eugenio Albarella.