Il rispetto per i tifosi dovrebbe essere la prima regola

I tifosi sono il motivo per il quale esistono gli sport professionistici. In particolare quelli di calcio, che si distinguono per passione, spirito di sacrificio e dedizione dagli appassionati di qualsiasi altro sport. Per questi ed altri motivi i proprietari delle società di calcio hanno dei doveri ben precisi nei confronti dei supporters dei club che rappresentano.

Vincere non vuol dire mancare di rispetto ai supporters

Anche De Laurentiis, fresco reduce della conquista del Campionato di Serie A, ha dei doveri nei confronti della tifoseria azzurra. E non mi si venga a dire che non si può criticare colui che ti ha portato a conquistare un titolo atteso trentatrè anni. Non solo lo si pul criticare, ma va anche fatto. La sinergia tra un club e la propria tifoseria si regge su determinati equilibri, quando questi vengono a mancare viene meno anche il rapporto autentico. Il tifoso ha il diritto di avere un presidente, un dirigente o un qualsiasi rappresentante della proprietà che si interfacci chiaramente con chi tiene economicamente in piedi un club.

Il tifoso è tutto per un club

Il tifoso per una società di calcio è tutto e a Napoli da molti anni ormai viene trattato come se non fosse niente. Chi spende parte della propria economia domestica per seguire la squadra del cuore, per acquistare abbonamenti televisivi, biglietti per lo stadio, magliette e gadget di ogni tipo, ha il diritto di pretendere un atteggiamento chiaro e realmente grato da parte della società. Invece no, a Napoli abbiamo un uomo solo al comando al quale nulla interessa di condividere le strategie societarie con i supporters che permettono il concretizzarsi di quelle stesse strategie.

Meno ego e più chiarezza

De Laurentiis, tutto preso dal suo ego, ogni volta che appare in pubblico mette in scena una performance di basso avanspettacolo. Dice tutto e il suo contrario, fa riferimento a soggetti ben precisi guardandosi bene dal farne il nome. Soprattutto non perde mai l’occasione per ricordarci, quasi rinfacciarci, che se non fosse stato per lui il Napoli sarebbe sparito. Può darsi, ma se un uomo riesce a salvarne un altro, non per questo ha il diritto di disporre della sua vita. Allo stesso modo il presidente non ha il diritto di disporre della passione dei napoletani.

Il rapporto tra società e tifoseria si basa sulla chiarezza

Basterebbe molto poco per cominciare a fare dei passi reali verso la tifoseria. Basterebbe dire: miei cari napoletani le cose stanno in questo modo…le nostre intenzioni sono queste…aspettatevi questo e non quest’altro”. Più accattivante e probabilmente divertente per ADL parlare di brand, internazionalizzazione, bilanci sani. E va bene così, ma poi? Poi comincia a dire tutto e il suo contrario.

Le contraddizioni di De Laurentiis

“vi assicuro che Osimhen resterà a Napoli”. ” non posso non prendere in considerazione un’offerta indecente per Osimhen”. “ho già fatto valere l’opzione per tenere Spalletti ancora un anno”. ” durante la cena con Spalletti gli ho detto che sono rimasto sconvolto dallo 0-4 col Milan e non mi è andata giù l’eliminazione in Champions contro una squadra nettamente inferiore a noi”. “voglio che questo scudetto sia solo l’inizio di un ciclo che porterà ad altre vittorie in Italia ma anche in Europa”.”non posso dire che vinceremo ancora, sarebbe una presa in giro e una mancanza di rispetto per il nuovo allenatore”.

Chiarezza assoluta, questo sarebbe il minimo che bisognerebbe pretendere da una società di calcio. Tifosi di tutto il mondo unitevi, che senza di voi questo baraccone di milionari sparirebbe alla velocità della luce.