E' il momento di alzare la voce!
E ora?
Ora è finalmente arrivato il momento!
Esatto dopo tanti anni di lunga attesa si può finalmente
urlare “Tutti per uno e uno per Tutti!”
Anni buttati al vento a farsi battaglia ed a sprecare
energie mentre la squadra era sempre più forte in campo. Ognuno guardava avanti
a se, ed anche un po’ con i paraocchi senza riuscire a vedere che l’obiettivo
comune stava prendendo forma.
Sabato, al Maradona di Napoli, è andato in scena quello che
da anni non si vedeva: il tifo che sostiene unito e compatto la squadra senza
nessuno che se la prendesse con qualche altra frangia della società calcio
Napoli.
In campo non si è assistito allo stesso spettacolo?
Forse a qualcuno un po’ distratto potrebbe essere sfuggito
che il Verona è sempre stato un avversario indigesto soprattutto tra le mura
amiche ed a qualcuno, ancora più distratto, sarà sfuggito anche che guardando
ai freddi numeri, il turno di campionato è stato tutto sommato positivo.
Considerando sempre la Juventus come ex seconda in
classifica (con i 15 punti restituiti), la stessa ha accumulato un nuovo punto
di distacco, così come l’Inter. Distacco invariato con il Milan e solo la Lazio
e la Roma che hanno recuperato due punti riscrivendo la classifica, a 8 turni
dalla fine, con un distacco tra capolista e seconda, senza se e senza ma, di 14
punti.
Prendendo un attimo il pallottoliere è possibile osservare
che i punti ancora a disposizione sono 24 e che se la Lazio li mettesse tutti a
segno avrebbe in canna una potenziale quota 85.
Il Napoli, od oggi a 75 punti, avrebbe bisogno di 11 punti
per scrivere la parola fine al campionato cioè 4 vittorie, oppure 3 vittorie e
2 pareggi, oppure 2 vittorie e 5 pareggi… ora però, dopo aver dato qualche
numero, è il momento di posare il pallottoliere e concentrarci TUTTI sull’appuntamento
di domani sera, l’appuntamento con la storia.
Infatti, se solo 15 giorni fa i rossoneri vennero al Maradona
e trovarono uno stadio che praticamente si è schierato dalla loro parte, ora le
carte in tavola sono letteralmente cambiate e la stessa squadra dovrà fare i
conti con i 23 in campo, il mister ed i 90.000 sugli spalti a remare tutti
dalla stessa parte.
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