Nella 29esima di Serie A, Lecce-Napoli 1-2 (Primo Tempo 0-1).
Azioni Salienti (conclusioni pericolose dall’interno dell’area di rigore avversaria o dal limite della medesima), 5-3;

Primo Tempo, 2-2;

Secondo Tempo, 3-1.

Percentuali realizzative: 20% – 66%;

Primo Tempo, 0% – 50%;

Secondo Tempo, 33% – 100%.

Finora, in 37 gare ufficiali (gare di coppa comprese), su 542 Azioni Salienti totali, 391 sono quelle offensive degli Azzurri. Pari al 72,14%. Cioè, quasi ogni 4 azioni pericolose, ben 3 son quelle del Napoli. Quindi annotiamo un rapporto di 3 a 1. La media a gara è di circa 10 azioni pericolose su circa 15 totali. 4 la media delle azioni pericolose subite a partita. Mentre, con i 93 gol finora realizzati, la Percentuale Realizzativa Media si attesta sul 23,78% (93/391). Della medesima, tra il 20% ed il 30%, abbiamo osservato un’alta probabilità di risultato finale positivo. Se non, addirittura, di risultato pieno. Relativamente alla fase difensiva: 29 gol stagionali subiti e solo il 19,46% di probabilità di subire una rete a gara (29/149 Azioni Salienti subite). Cioè, in una gara il Napoli, ha 80,53% di possibilità media di non subire reti.  

 

Primo Tempo, 7′, Maleh impegna Meret. 8′, Baschirotto, colpisce di testa sotto misura. Alto. 18′, sugli sviluppi di un angolo offensivo, gran colpo di testa del Capitano Di Lorenzo. 0-1. 33′, Lozano, scatenato, conclude di sinistro. Parato. Napoli dominante nel palleggio. Ma conclude poco.

Nel secondo tempo, 47′, Cissè di testa. Traversa. Sulla respinta si avventa Di Francesco. Gol. 1-1. 84′, ci prova Elmas, dopo azione corale di contropiede. Respinge Falcone. Il Napoli, dunque, ha prevalso nel possesso del pallone. Ma ha gestito. Più che affondare colpi in attacco.     

Arbitraggio? Quasi perfetto. Fino al discutibile fischio finale. Quando il Napoli stava andando in porta. Con Falcone che era andato a saltare in area. Mai vista una cosa simile in circa 60 anni. Il solito peso politico del Napoli. Ma inviperito, finalmente, in tutti i suoi uomini di campo… 

A cura di Alessandro Cardito

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